venerdì 6 settembre 2013

Hayao Miyazaki e il suo "addio" al cinema d'animazione



Come annunciato da Koji Hoshino, presidente dello Studio Ghibli presente nei giorni scorsi alla Mostra del Cinema di Venezia, oggi alle 14:00 (le 7:00 in Italia) si è svolta la conferenza stampa in cui Hayao Miyazaki (nato nel 1941) ha parlato del suo ritiro dal cinema d'animazione.



Princess Mononoke (1997)

In una sala affollata di giornalisti e in un clima disteso e cordiale, Miyazaki - insieme a Hoshino e al produttore Toshio Suzuki - ha spiegato di essere consapevole di aver già annunciato altre volte il suo ritiro in passato, per poi smentirlo dirigendo nuovi film. Stavolta però non cambierà idea e lascia realmente il mondo dei film d'animazione, spiegando, al termine della conferenza, che non ci saranno più altri suoi annunci simili in futuro.

In questa conferenza - trasmessa in diretta streaming mondiale, con traduzione inglese in simultanea, da http://live.nicovideo.jp/ -, il regista nipponico ha spiegato che le ragioni del suo addio sono dovute principalmente alla sua età, ai suoi problemi alla vista - di cui si parlò già ai tempi del suo film Princess Mononoke, uscito nel 1997 -, alla fatica fisica legata alla postura necessaria a disegnare e/o a correggere i disegni - durante la conferenza stampa ha simulato personalmente quello che deve fare un animatore, togliendosi gli occhiali e chinandosi sul tavolo, mimando l'atto del disegnare -, e all'enorme durata che richiederebbe la lavorazione di un nuovo lungometraggio.

Locandina italiana originale di Princess Mononoke.
Fu realizzata nel 2000, in occasione della prima distribuzione cinematografica del film in Italia.
Si tratta del film primo film di Hayao Miyazaki a essere stato distribuito nei cinema italiani.

Miyazaki ha infatti spiegato come la produzione di Kaze Tachinu (lett. "Si alza il vento", l'ultimo suo film in concorso a Venezia) si sia protratta per 5 anni a causa delle sue condizioni fisiche non più ottimali, e che la lavorazione di un suo nuovo film da regista sarebbe potuta durare 6 o 7 anni: "[A gennaio avrò] 73 anni e ne avrei avuti 80 alla fine del film. (...) [Se l'avessi annunciato] sarei apparso come un vecchio che dice qualcosa di folle".

Nausicaa della valle del vento (1984),
copertina del dvd francese

Miyazaki ha affermato di avere molti progetti in testa, di voler lavorare per altri 10 anni (vedasi la sua lettera ufficiale di "dimissioni"), di continuare a frequentare lo Studio Ghibli e di voler fare qualcos'altro che non sia animazione, ma di non voler annunciare o promettere nulla pubblicamente, per essere sicuro di non assumersi impegni che potrebbe non riuscire a rispettare. Ha anche scherzato sul fatto che potrebbe farsi esporre nel Museo dello Studio Ghibli.

Riguardo al futuro dell'animazione e dello Studio Ghibli, Miyazaki e Toshio Suzuki hanno spiegato di avere molta fiducia nei giovani animatori e che saranno loro a portare avanti lo Studio. Rispondendo alle numerose domande dei giornalisti presenti in sala (la conferenza stampa si è protratta per 96 minuti), Miyazaki ha confessato di amare particolarmente il cibo italiano e ha parlato di alcuni aspetti del suo ultimo film legati all'Italia, come la presenza dell'ingegnere Caproni.

Nel corso della conferenza stampa, Miyazaki, oltre a ribadire la stima e l'affetto verso John Lasseter e gli altri "amici" della Pixar, ha anche parlato di quanto fu importante la presenza dei suoi produttori e del regista Isao Takahata nell'incoraggiarlo e nell'aiutarlo ad andare avanti nella creazione e nella realizzazione dei suoi film.

La grande avventura del piccolo principe Valiant (1968)

In particolare, il rapporto con Takahata (classe 1935) è stato molto fruttuoso per il regista giapponese, basti pensare alla loro collaborazione per Nausicaä della valle del vento - il film che consacrò Miyazaki in Giappone - e, ancor prima, per la prima serie tv di Lupin III (1971-1972) e soprattutto per La grande avventura del piccolo principe Valiant (1968, pellicola rivoluzionaria all'interno dell'animazione giapponese, ingiustamente sottovalutata in Italia), il lungometraggio che segnò il debutto alla regia di Takahata, al quale Miyazaki prese parte come animatore di alcune scene chiave; entrambi ebbero la possibilità di lavorare a quel film grazie al loro "mentore" e "maestro" Yasuo Otsuka - sua la direzione delle animazioni di Lupin III - Il Castello di Cagliostro (1979), il primo lungometraggio che vide alla regia Miyazaki -, uno dei più grandi animatori giapponesi di tutti i tempi che, ad un certo punto della sua carriera, preferì ritirarsi dal lavoro di animatore per divenire insegnante di animazione, formando nuovi talenti come Yoshiyuki Sadamoto (Il mistero della pietra azzurra, Evangelion, La ragazza che saltava nel tempo, Summer Wars).

Così come Otsuka ha saputo cambiare attività lavorativa rimanendo all'interno del mondo dell'animazione, ora è giunto il momento di Miyazaki di dare una svolta al suo lavoro.

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