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giovedì 8 maggio 2014

Origine, evoluzione e censure delle Tartarughe Ninja, a trent'anni dalla loro creazione



Nel corso degli anni ’80, in Italia, non sono solo le serie animate giapponesi a conquistare l’interesse e l’entusiasmo dei bambini. Numerose, infatti, sono le serie tv statunitensi ad essere trasmesse con successo nel nostro paese, dando origine alla vasta diffusione del merchandising (giocattoli, astucci, quaderni, zaini, ecc...) correlato a queste opere. Tra di esse vi sono il fantasy-avventuroso He-Man e i Dominatori dell'Universo (da cui deriva lo spin-off She-Ra, la principessa del potere) prodotto dalla Filmation nel 1983/1984, la serie animata legata al film Ghostbusters (1984) di Ivan Reitman chiamata “The Real Ghostbusters” per distinguerla da un’altra serie prodotta dalla Filmation e chiamata semplicemente “Ghostbusters” con protagonisti due ragazzi e un gorilla, e soprattutto la serie tv Tartarughe Ninja alla riscossa (Teenage Mutant Ninja Turtles in originale), prodotta dalla Murakami Wolf Swenson tra il 1987 e il 1996, per un totale di 10 stagioni e 193 episodi.


Nonostante un esordio quasi in sordina a fine anni ’80 e il continuo cambio di rete degli anni successivi (la serie viene prima trasmessa da Italia 7 per alcune puntate, per poi passare, negli anni successivi, su Canale 5, Rete 4 e Italia 1), le Tartarughe riescono a fare breccia nei cuori dei bambini italiani, divenendo uno dei cartoni più popolari tra la fine degli anni ‘80 e l'inizio degli anni ’90, scatenando la diffusione di un vasto merchandising, comprendente articoli per la scuola, costumi da carnevale, album di figurine e videogiochi destinati ad alcune delle prime consolle create dalla Nintendo (NES a 8 bit, il primo Game Boy e il Super Nintendo a 16 bit) e dalla SEGA (il Mega Drive a 16 bit).

Le Tartarughe nella prima serie tv

La popolarità internazionale di questo cartoon è tale che, tra il 1990 e il 1992, vengono realizzati anche tre film per il grande schermo (Tartarughe Ninja alla riscossa, ‘90 di Steve Barron; Tartarughe Ninja II: Il segreto di Ooze, ’91, di Michael Pressman; Tartarughe Ninja III, ’92, di Stuart Gillard) dove le Tartarughe vengono interpretate da quattro attori con indosso dei costumi. Tuttavia è proprio con l’arrivo nel nostro paese del primo film (il migliore dei tre prodotti negli anni ‘90), che nel pubblico italiano iniziano a nascere numerosi interrogativi e dubbi sul perché esistano così tante differenze tra la serie animata e quel lungometraggio. La ragione di tutto ciò risiede in un diverso approccio con l'incarnazione originale delle Tartarughe: il fumetto indipendente creato nel 1984 da Kevin Eastman e Peter Laird, pubblicato negli USA dall'etichetta Mirage Studios.

Vhs n.1 della serie tv, edita nel 1991

Nella prima serie tv delle Tartarughe, infatti, si racconta la storia di Hamato Yoshi, maestro di arti marziali e amante dell’arte, capo del clan ninja chiamato “Il Piede” e direttore di una palestra in Giappone. Uno dei suoi allievi più promettenti, Oroku Saki, è però intenzionato a prenderne il posto con ogni mezzo. Con uno stratagemma, Saki, durante la visita alla palestra di un anziano maestro sensei, riesce a far credere che Yoshi voglia uccidere l’anziano, scatenando così le ire del sensei che ordina di cacciare Yoshi dal Piede e di mandarlo in esilio. Giunto a New York e senza soldi, Yoshi si ritrova a vivere nelle fogne della città, con la sola compagnia di alcuni topi e di quattro piccole tartarughe, cadute nelle fogne in seguito alla rottura accidentale del vaso in cui si trovavano. Un giorno, Yoshi trova le tartarughe a contatto con uno strano liquido luminoso. Le raccoglie e le pulisce, ma esse improvvisamente iniziano ad assumere un aspetto antropomorfo, che le rende simili a quattro esseri umani, dotandole di un maggiore intelletto, della capacità di parlare e di camminare erette su due gambe. Il liquido era infatti una potente sostanza mutagena, in grado di dare a chi ne viene bagnato, l’aspetto dell’ultimo animale con cui si era venuti a contatto. Le tartarughe, essendo state a contatto con Yoshi, assumono un aspetto antropomorfo, mentre l’uomo, che era stato a contatto con i topi, si trasforma a in un gigantesco topo, conservando però il dono della parola e la capacità di camminare su due gambe.

Shredder, nel fumetto di Eastman-Laird 

Non si tratta però di un evento casuale, ma bensì organizzato da Saki che, nel tentativo di liberarsi per sempre del suo rivale Yoshi, aveva sparso quel liquido misterioso per cercare di renderlo inoffensivo. Saki (nascosto dietro il nome di Shredder) era giunto a New York dopo aver assunto la guida del Piede e trasformato il suo clan in un gruppo criminale con sede nella città statunitense, per soddisfare la sua sete di potere e di denaro. Yoshi non si fa prendere dalla disperazione, addestrando le sue quattro tartarughe per farne dei valorosi guerrieri ninja. A ciascuno di essi, assegna un nome ispirato agli artisti del Rinascimento italiano, una cintura con al centro l’iniziale del nome, un’arma specifica ed un colore distintivo:

- Leonardo: fascia azzurra, esperto nell’uso della Katana e con la lettera L sulla cintura, è il componente più razionale e leader del gruppo. Il suo nome deriva da Leonardo Da Vinci;

- Michelangelo: fascia arancione, combatte usando i Nunchaku, è il più simpatico e goloso di pizza dei quattro. Il suo nome, inizialmente storpiato in "Michaelangelo" da Eastman e Laird, discende da Michelangelo Buonarroti;

- Donatello: il suo colore è il viola, la sua arma è il Bo, un potente bastone; ha vaste conoscenze scientifiche ed è lui a progettare i mezzi e gli apparecchi tecnologici usati dai suoi compagni. Il suo nome è ispirato al fiorentino Donato di Niccolò di Betto Bardi, noto come Donatello;

- Raffaello: colore rosso, abile nell’uso del Sai, pugnale a tre punte; ama sdrammatizzare con le sue battute i momenti più drammatici. Il suo nome proviene da Raffaello Sanzio, pittore e architetto nato a Urbino.

Le quattro tartarughe decidono di chiamare “Splinter” il loro maestro, cercando, nel corso della serie tv, di trovare un rimedio per farlo tornare un essere umano. Ad aiutare le Tartarughe nella lotta contro Shredder e i suoi perfidi alleati (tra cui Krang, alieno esiliato dalla Dimensione X, padrone del gigantesco mezzo da guerra Tecnodromo e dalle evolute conoscenze scientifiche, ma del cui corpo originale è rimasta solo la testa; i mutanti Rocksteady e Bebop; e i soldati-robot del Piede), troviamo la giovane giornalista televisiva April O’Neil e un bizzarro vigilante chiamato Casey Jones, il cui volto è nascosto dietro ad una maschera da hockey e le cui armi predilette sono mazze da baseball, da golf e da cricket.

Videogioco per NES del 1990,
con la scritta "Hero"

Essendo la serie animata rivolta ad un pubblico di bambini, lo staff produttivo, in accordo con la Playmates Toys (ditta responsabile del merchandising della serie), decide di prendere le distanze dal fumetto di Eastman e Laird (destinato ad un pubblico adolescenziale e non ai bambini), operando numerose modifiche ai personaggi e alla trama, attenuando la violenza delle battaglie e le atmosfere cupe e degradate in cui si svolgevano le avventure fumettistiche delle Tartarughe. Malgrado gli accorgimenti dello staff, la serie diviene vittima di numerose censure in alcuni paesi europei, come l’Inghilterra e l’Irlanda, che giudicano la parola “ninja” inadeguata ad essere utilizzata in una serie per bambini e la sostituiscono con il termine “hero”, modificando così i dialoghi, il logo e il titolo della serie, che passa da "Teenage Mutant Ninja Turtles" a "Teenage Mutant Hero Turtles", titolo col quale sono stati distribuiti nel nostro paese alcuni videogame, come dimostrato dalle confezioni del primo gioco per il NES (prodotto nel 1990 da Konami e distribuito in Italia dalla Mattel) e da Turtles IV: Turtles in Time per il Super Nintendo (creato nel ’92 sempre da Konami e da noi distribuito dalla Gig).


Oltre al titolo, i censori inglesi decidono di tagliare tutte le immagini in cui si vede Michelangelo utilizzare i nunchaku (ritenuti un’arma troppo cruenta, legata ai violenti film vietati ai minori con protagonista Bruce Lee), nonché di effettuare alcuni ulteriori tagli nelle scene di combattimento. Nell’edizione nostrana del cartone, fortunatamente, tutto ciò non avviene e la parola “ninja” è ripetuta numerose volte nel corso della sigla italiana cantata da Giampi Daldello. Il termine "ninja" è inoltre presente anche nella sigla originale statunitense, visionabile a questo link.

Vhs del primo film

Il film del 1990 di Steve Barron, invece, cerca di rimanere più vicino allo spirito dei fumetti originali, rappresentando una sorta di compromesso tra quanto narrato nel cartone animato e le vicende originali create da Eastman e Laird. Ecco perché, ad esempio, nel film cambia la caratterizzazione di Raffaello (qui divenuto molto impulsivo e individualista, al punto da scontrarsi e litigare col più “razionale” Leonardo), i guerrieri del Piede sono degli esseri umani (nel cartone erano dei robot per attenuare la violenza degli scontri ed eliminare la presenza del sangue durante i combattimenti) e l’origine delle Tartarughe e di Splinter segue dinamiche narrative molto diverse. Nel film, Splinter è inizialmente un topo appartenente ad un guerriero ninja giapponese chiamato Hamato Yoshi (storpiato in “Homato Yoshi” nell’edizione italiana del film), che imita dalla sua gabbia i movimenti che fa il suo maestro umano quando si allena. Yoshi si innamora di una donna, Tang Shen, entrando così in una feroce competizione con Oroku Saki. Per evitare lo scontro con Saki, Yoshi e Shen fuggono a New York portandosi con loro Splinter, ma il loro nemico riesce comunque a trovarli e ad ucciderli. Mentre commette i suoi omicidi, Saki rompe la gabbia di Splinter, il quale lo aggredisce mordendolo e graffiandolo al volto. Furioso, Saki taglia un orecchio al topo e lo abbandona accanto al corpo senza vita di Yoshi. Successivamente, Splinter vaga nelle fogne dove incontra quattro tartarughe immerse in uno strano liquido luminescente. A causa di quella sostanza, tutti loro assumono un aspetto antropomorfo e la possibilità di parlare. Splinter, ricordandosi di Yoshi, insegna alle tartarughe le tecniche di combattimento ninja (il ninjitsu), dando ad ognuna di loro un nome letto all’interno di un libro sul Rinascimento trovato nelle fogne. Nel frattempo, Saki assume l’identità di Shredder e recluta adolescenti sbandati di New York, facendo leva sul loro bisogno di affetto e di avere una famiglia, in modo da sfruttarli per i suoi piani criminali. Al fianco delle Tartarughe troviamo, come nel cartone, anche la giornalista April e il vigilante Casey Jones.

N.1 dell'edizione Granata Press

Tuttavia, anche il film presenta notevoli differenze con le storie originali di Eastman e Laird, ben più cupe e violente rispetto anche a questa trasposizione cinematografica. Apparso in Italia durante i primi anni ’90 grazie alla bolognese Granata Press, che lo pubblica mantenendo il titolo originale (Teenage Mutant Ninja Turtles), il fumetto di Eastman e Laird viene interrotto dopo 4 numeri (pubblicati dal dicembre 1992 all'aprile 1993), come amaramente ricordato dal direttore di quella casa editrice, Luigi Bernardi: "Uno dei massimi successi commerciali degli anni Ottanta, le Tartarughe Mutanti Ninja, traevano origine da un comic-book a vocazione underground. A fenomeno esaurito, e senza alcun successo, Granata propose i primi episodi della versione originale" (cfr. Luigi Bernardi, GRANATA PRESS - Sulle tracce di una casa editrice, Mobydick, pag. 17).

Raffaello e Casey Jones,
n. 3 Granata Press

Tra il 2009 e il 2013 grazie alla 001 Edizioni - editore torinese al quale si deve anche la pubblicazione in volume dei fumetti horror E.C. Comics (Tales from the Crypt) -, tutte le storie originali vengono pubblicate in sei volumi che, fin dal primo numero, riservano numerose sorprese ai lettori italiani. Si tratta di fumetti in bianco e nero, disegnati con un tratto molto grezzo e sporco, che ben si adatta agli ambienti degradati e metropolitani in cui si svolgono le violente vicende narrate dai due autori. Per loro stessa ammissione, Eastman e Laird si ispirano ad alcune celebri opere curate da Frank Miller (in particolare la prima miniserie di Wolverine ambientata in Giappone, il lungo ciclo del supereroe Devil/Matt Murdock della Marvel e la serie Ronin), ma anche ad altri celebri personaggi (Casey Jones è una sorta di omaggio/parodia di Frank Castle/The Punisher, il cruento giustiziere della Marvel), famosi per le loro storie violente. Infatti, gli elementi principali che differenziano il fumetto di Eastman e Laird dalla serie animata, sono proprio la violenza e la presenza del sangue, poiché il loro fumetto era rivolto ad un pubblico di adolescenti e non ai bambini. Durante i combattimenti, le Tartarughe e i loro avversari sanguinano continuamente, come efficacemente sottolineato da alcune inquadrature adottate nelle vignette dai due autori.

Leonardo, n. 4 Granata Press

Accade, inoltre, di vedere le armi delle Tartarughe sporche di sangue, un dettaglio assente nei film e nella serie animata, che dona maggiore realismo agli scontri. La caratterizzazione dei quattro protagonisti è simile a quella mostrata nel film di Steve Barron (Raffaello è dunque un guerriero molto ribelle, individualista e impulsivo, su cui spesso si concentra l’attenzione della narrazione), ma è soprattutto Michelangelo a risultare diverso. Nel fumetto è tenuto spesso in disparte e, almeno nelle prime storie, non manifesta nessun interesse per la pizza, che non viene mangiata da nessuna delle tartarughe nelle prime storie). Le armi usate dalle quattro tartarughe sono le stesse presenti nel cartone e nei film, mentre le fasce che indossano sono tutte di colore rosso (le tartarughe con le fasce rosse erano presenti anche sulla copertina del primo videogioco per il NES).

Splinter, nel fumetto originale

Nella storia con cui esordisce il fumetto nel maggio del 1984, a muovere gli animi delle Tartarughe e di Splinter è soprattutto la loro volontà di vendicarsi e uccidere Oroku Saki/Shredder. Come nel primo film, Splinter era originalmente un semplice topo che imitava dalla sua gabbia gli allenamenti del suo padrone, Yoshi, membro dello spietato Clan del Piede, formato dai guerrieri e assassini più temuti di tutto il Giappone. Per amore della giovane Shen, Yoshi entra in competizione con Oroku Nagi (assente nel film), un altro membro del Clan. Nagi vuole a tutti i costi ottenere l’amore di Shen, al punto da aggredirla e picchiarla violentemente quando essa afferma di amare Yoshi. Il maestro di Splinter riesce a fermare Nagi, ma perde il proprio auto-controllo e uccide l’aggressore. Per salvarsi dalla vendetta degli altri membri del Clan, Yoshi e Shen lasciano il Giappone e fuggono a New York.


Per vendicare la morte del fratello Nagi, Oroku Saki diviene il più spietato assassino del Piede (che gli vale il soprannome di Shredder) e, ottenuta la possibilità di andare a New York, riesce a rintracciare Yoshi e Shen, ammazzandoli entrambi. Durante le uccisioni, la gabbia di Splinter si rompe, ma il topo non aggredisce Saki, limitandosi a fuggire nelle fogne. A causa di un incidente stradale evitato in modo fortuito da un ragazzo (ulteriore riferimento a Devil/Matt Murdock), un vaso contenente quattro tartarughe e un fusto di liquido radioattivo cadono in un tombino, finendo con l’infrangersi nelle fogne. Splinter soccorre le tartarughe, ma tutti loro iniziano a mutare d’aspetto a causa del liquido fuoriuscito dal fusto, assumendo sembianze antropomorfe e il dono della parola. Le Tartarughe, addestrate da Splinter, divengono così i quattro guerrieri a noi ben noti e, nel corso della prima storia, avviene la violenta resa dei conti con Shredder e i suoi seguaci del Piede, formato da esseri umani e non da robot come nel cartone. Le Tartarughe affrontano Shredder tutte insieme, senza porsi il problema di combattere lealmente con lui, e Leonardo non esita a trafiggere con una katana il petto del suo avversario. Anche se ferito gravemente, Shredder rifiuta la proposta offertagli dalle Tartarughe di suicidarsi con onore compiendo il
seppuku, e lo scontro continua…

Baxter Stockman e April O'Neil, nel fumetto originale

Nel corso del secondo episodio del fumetto, entrano in scena il folle scienziato Baxter Stockman (che ha la pelle nera nel fumetto, mentre nel cartone era divenuto un bianco per evitare accuse di razzismo), creatore dei Mouser (i piccoli robot mangia-topi, presenti anche nel cartone dove però erano meno letali), e la sua assistente April, che quindi non è una giornalista come nel cartone e nei film. Scoperte le vere intenzioni del suo collega, April si schiera dalla parte delle Tartarughe e le aiuta a sconfiggerlo. Un ulteriore punto di distacco rispetto al cartone, riguarda la sottotrama della ditta T.C.R.I. (creatrice del misterioso liquido disperso nelle fogne e presente anche nel secondo film, dove però il suo nome è stato storpiato in T.G.R.I. ed è gestita solo da esseri umani), al cui interno si trovano dei misteriosi alieni dall’aspetto simile al Krang della serie tv.

Tartarughe e un Mouser,
n. 2 Granata Press

Queste però sono solo alcune delle particolarità del fumetto di Eastman e Laird, nel quale è presente anche Karai, allieva di Shredder poco nota in Italia, dove la si è vista solo in qualche videogioco, nella seconda serie animata delle Tartarughe (prodotta a partire dal 2003 e trasmessa con scarso successo da Italia 1) e nel quarto film delle Tartarughe, TMNT (2007), realizzato interamente in computer grafica da Kevin Munroe. Proprio con questo film, passato inosservato in Italia, si compie un efficace riavvicinamento alle atmosfere originali di Eastman e Laird, che venne tentato anche nelle stagioni 9 e 10 della prima serie animata, rimaste però a lunghe inedite nel nostro paese fino ad una tardiva messa in onda su Italia 7 Gold.

Un curioso incontro tra le diverse rappresentazioni delle Tartarughe Ninja è avvenuto nel film tv d'animazione Turtles Forever (2009, inedito in Italia) di Roy Burdine e Lloyd Goldfine, dove le Tartarughe della prima serie tv si alleano con quelle della serie del 2003 e del fumetto di Laird e Eastman (quest'ultime disegnate in bianco e nero), per sventare gli intenti di Shredder e Krang. Di questo film, prodotto negli USA per celebrare il venticinquesimo anniversario delle Tartarughe, è visionabile il trailer a questo link.

Una nuova incarnazione cinematografica delle Tartarughe, prodotta da Michael Bay e diretta da Jonathan Liebesman, è uscita nei cinema statunitensi ad agosto 2014, in occasione del trentesimo anniversario della loro creazione.

TMNT (2007)

Prima di concludere questo reportage sulle Tartarughe, un’ultima nota sul film TMNT: in esso Donatello lavora, inizialmente, come assistente telefonico - in pratica è una sorta di impiegato del call-center di un numero verde -, stressandosi per le continue lamentele dei clienti e perché non sembrano ascoltare e gradire i suoi consigli. Vedere Donatello, un personaggio noto al pubblico per le sue abilità tecnologiche e in grado di costruire sofisticati apparecchi, ridotto a svolgere quel lavoro per cercare di guadagnare qualche soldo, rappresenta una delle più riuscite ed efficaci metafore di quei bambini italiani degli anni ’80 che, dopo essersi laureati nelle discipline più disparate (biologia, giurisprudenza, lettere, ingegneria, ecc..), sono costretti a mettere da parte le loro conoscenze perché non offrono sbocchi occupazionali, divenendo dei precari sotto-pagati di un call-center. Mai metafora fu più amara.

Anche grazie a quel riferimento alla nostra realtà contemporanea, si comprende come le Tartarughe Ninja possano ancora oggi, a tanti anni di distanza, riservare nuovi ed inaspettati spunti di interesse per i loro spettatori italiani divenuti ormai adulti, ma nelle cui menti è ancora vivo il ricordo delle avventure animate dei loro quattro beniamini col guscio.

N.B. La prima edizione di questo articolo, è stata pubblicata a marzo 2010 sul sito www.fantascienza.com

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