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mercoledì 23 luglio 2014

Twin Peaks - Note sui tagli a "Fuoco cammina con me" e su "The missing pieces"



L'immagine qui sopra, che mostra la prosecuzione del finale della serie di Twin Peaks, appartiene ai 90 minuti che vennero tagliati dal film Fuoco cammina con me (1992) e che sono stati recuperati e montati autonomamente col titolo The missing pieces ("I pezzi mancanti"), nel cofanetto blu-ray Twin Peaks - The Entire Mistery, contenente il lungometraggio e tutte le puntate del telefilm.


Per capire come andarono le cose con il montaggio di Fuoco cammina con me e con le decisioni che dovette prendere David Lynch per limitarne la durata, si può fare riferimento a ciò che il regista ha dichiarato nel libro-intervista Lynch secondo Lynch (Baldini & Castoldi, 1998) di Chris Rodley:
Mi era stato imposto un limite alla durata del film. Anche se i produttori non ti danno un limite di tempo poi ti tocca scontrarti con gli esercenti, che calcolano un certo numero di proiezioni al giorno. Secondo me è meglio una proiezione in meno al giorno e la sala piena piuttosto che una proiezione in più e zero spettatori. Girammo molte scene che per un film normale sarebbero state troppo marginali perché la trama principale potesse procedere speditamente. Pensavamo che sarebbe stato bello, un giorno o l'altro, inserire quelle scene in una versione più lunga, poichè vi comparivano parecchi personaggi che mancano nel film finito. Fanno parte del film, è solo che non erano essenziali all'intreccio principale. (...) Non sarebbe stato così cupo. Per me era conforme alle leggi di Twin Peaks. Tuttavia alcune buffonerie dovevano essere eliminate (cfr. pag. 258).
Kyle MacLachlan/Dale Cooper

La conseguente mancanza di scene ironiche e buffe, peculiari della serie tv, venne contestata da molti appassionati di Twin Peaks, come spiegato da Lynch nel documentario The Directors - The films of David Lynch (2002) di Robert J. Emery, dove ha dichiarato che il film "Non è stato ben accolto dagli appassionati di Twin Peaks, perché non aveva, a loro dire, lo stesso humour, la stessa leggerezza della serie televisiva, ed è vero, ma il film narra la storia della vita di Laura Palmer e quella vita non era affatto piacevole sotto molti aspetti". Tra coloro che contestarono l'assenza di ironia e leggerezza nel film, vi fu anche (come in parte già accennato in questo articolo del blog) Kyle MacLachlan, interprete dell'agente Dale Cooper, il quale, all'interno del documentario di Emery, si è così espresso:

Per me una delle cose più interessanti di Twin Peaks è che era al tempo stesso spaventoso, inquietante ed esilarante, e tutto ciò senza essere violento, senza mai mostrare scene di sangue. La violenza era presente, ma come in filagrana si lasciava solo intuire. Nel film invece credo che ciò che mi ha messo più in difficoltà sia stato il fatto che era più esplicito. In qualche modo, insomma, sentivo che stavamo rovinando lo spirito di Twin Peaks, almeno così mi sembrava. Non so cosa ne pensasse David, lui voleva fare quel film e lo fece, ma io ancora oggi ho dei sentimenti contrastanti riguardo a Fuoco cammina con me.
Scontro per il corpo di Teresa Banks,
scena tagliata dal film (fonte)

MacLachlan era inoltre restio a tornare ad interpretare il ruolo dell'agente Cooper in Fuoco cammina con me (cfr. questo articolo inglese), al punto da decidere di avere un ruolo minore all'interno del film, costringendo Lynch a "sostituirlo" con i personaggi degli agenti Chester Desmond (Chris Isaak) e Sam Stanley (Kiefer Sutherland), coinvolti nell'indagine sulla morte di Teresa Banks.



L'incontro tra Sam Stanley e Dale Cooper, in una scena tagliata.
In questa scena Sam mostra a Dale la lettera "T" ritrovata sotto un'unghia di Teresa Banks

Riguardo a questa decisione di MacLachlan, Lynch ha fatto la seguente dichiarazione durante la conferenza stampa di presentazione del film al festival di Cannes del 1992:

Penso che per un attore sia molto dura ritrovarsi in un ruolo per il quale è adorato da tutti, e che un attore voglia sganciarsene e mostrare di saper fare altro. Credo che Kyle si sia finalmente reso conto di poter fare qualsiasi altra cosa e che se la gente lo ama per il ruolo di Dale Cooper dovrebbe esserne felice.
All'inizio era stanco della serie, perché avevamo già fatto trentadue ore e non sapeva se voleva tornare a farne altre. Ma alla fine ha deciso di sì e si è rimesso al lavoro. Non voleva fare neppure Velluto Blu, se è per questo. Aveva rifiutato, poi ci ha pensato e ha cambiato idea un paio di volte.
È una decisione difficile quella di impegnarsi in qualcosa per un anno, apparire in televisione e via dicendo. Per cui ha dovuto pensarci un po'.
(cfr. Fuoco cammina con me: La conferenza stampa di Cannes 1992, di S. Murray, in David Lynch - Perdersi è meraviglioso, a cura di Richard A. Barney,  Minimum Fax, 2012, pag. 225)

Da una scena tagliata del film, Cooper manda un bacio a Diane
(fonte)

Anche MacLachlan è presente nelle scene eliminate dal film - in una di esse, c'è perfino un "dialogo" tra Cooper e la misteriosa Diane - e ora ripristinate in The missing pieces dove, come rivelato da Lynch, appaiono anche alcuni attori del cast del telefilm (come Everett McGill/Ed Hurley e Kimmy Robertson/Lucy Moran) la cui partecipazione al lungometraggio finì per essere completamente cancellata dai tagli, e che (come rivelato da Michael Horse, interprete del poliziotto indiano Tommy "Hawk" Hill) vennero contattati telefonicamente da Lynch per essere informati del fatto che i loro personaggi sarebbero stati eliminati dal montaggio finale del film, a causa dei limiti di durata che la pellicola doveva rispettare. Ulteriori informazioni su queste scene tagliate vengono fornite da alcuni attori, intervistati nel documentario 
Reflections on the Phenomenon of 'Twin Peaks' (2002), diretto da Dana Kinonen (edito all'interno del dvd Cecchi Gori del film, uscito nel 2003) e di cui, su youtube, si trovano degli estratti con le interviste a Dana Ashbrook interprete di Bobby Briggs (link), Kimmy Robertson/Lucy Moran (link), Catherine E. Coulson/Signora Ceppo (link), Michael Horse/Tommy "Hawk" Hill (link), Al Strobel/Mike (l'uomo con un braccio solo, link) e Everett McGill/"Big" Ed Hurley insieme a Peggy Lipton/Norma Jennings (link).


Al Strobel/Mike

Nel proseguo del documentario è Al Strobel/Mike
 ad esprimere un'interessante opinione sul modo in cui, secondo lui, il pubblico e soprattutto i critici avrebbero dovuto accostarsi al film:
Fuoco cammina con me è un film difficile da vedere se non sei preparato ad analizzare un'opera d'arte. È come entrare in una galleria d'arte in cui sono in mostra lavori espressionistici ed aspettarsi di trovare paesaggi inglesi. I critici, che dovrebbero essere persone colte e intelligenti, non hanno capito che si trattava di un'opera d'arte, piuttosto che di un film. La sovrapposizione di orrore e bellezza, quello che David ha cercato di realizzare, ha un significato profondo per la mente, per il cuore e per l'anima, simile solo a quello di un quadro. I critici non lo hanno capito e questo mi fa arrabbiare perché dovrebbero essere abbastanza intelligenti da farlo.
David Lynch e Michael Anderson,
Cannes 1992
(fonte)

Come accennato da Strobel, l'accoglienza della critica internazionale al film di Lynch durante il festival di Cannes del 1992, fu estremamente negativa, tanto da suscitare un malessere fisico al cineasta, che ha così ricordato quei momenti:
Con quel film avevo finito per distruggere completamente Twin Peaks. L'ambiente era ostile, da quelle parti. Quando entri in una stanza in cui la gente è estremamente irritata e arrabbiata non c'è bisogno che si dica niente: lo percepisci subito. (...) Stavo proprio male, tanto che il dottore dovette venire nella mia stanza d'albergo nel cuore della notte. E la mattina successiva avevo la conferenza stampa: quando entrai là dentro mi sentivo a pezzi, e non fu affatto divertente. (...)
[Francis] Bouygues, il fondatore della CIBY 2000 [la società francese produttrice del film], organizzò una grande festa, ma siccome non godeva di molta simpatia e per giunta soffriva di non so quale disturbo [Bouygues morì l'anno seguente, il 1993] vollero isolarlo, tenerlo alla larga dalla gente. Così ci ritrovammo da soli in un angolo, circondato da un cordone. Molti di quelli che si ritrovarono esclusi erano assai infastiditi dal fatto che ci fossero due aree separate, una per lui e un'altra per loro. Pertanto, anziché essere un piacevole diversivo per ognuno dei presenti, il party si trasformò in una specie di evento politico, che cancellò tutto lo spasso. Michael Anderson e Julee Cruise si esibirono alla grande. Andarono forte. Se anche il film fosse andato bene sarebbe stata una situazione bellissima. 
(cfr. il sopracitato libro di Rodley, pag. 263-264)
Julee Cruise a Cannes nel 1992
(fonte)
In un certo senso è stata un'esperienza positiva. Quando sei a terra, quando ti hanno preso a calci per strada e poi di nuovo, fino a lasciarti sanguinante e coi denti rotti, allora puoi solo rialzarti. Rinasci, e le aspettative non sono più elevate come prima perché te le hanno tolte. È meraviglioso ritrovarsi per terra, meraviglioso. 
(cfr. I ritratti di Icon: David Lynch, di Chris Rodley, pubblicato nel 1997 e inserito nel sopracitato libro curato da Barney, pag. 299/300)
David Lynch e Julee Cruise al festival di Cannes nel 1992
(fonte)

Tuttavia Lynch, col passare del tempo, si è formato la seguente opinione sul perché le cose andarono così male a Cannes (dove era presente anche MacLachlan, che rilasciò questa video-intervista italiana) e al momento dell'uscita nelle sale del film (che fu un flop internazionale, tranne in Giappone dove ottenne grandi incassi):
La difesa migliore è sentire di aver realizzato qualcosa che ti soddisfa. Quando ciò che hai fatto non piace né a te né agli altri, allora è una doppia catastrofe. Terribile. Inoltre spesso nell'aria c'è qualcosa che impedisce al pubblico di vedere l'opera com'è realmente: un elemento estraneo, che magari non esiste nemmeno ma a cui la gente reagisce più che non al lavoro in sé. E poi può anche succedere che, dopo un certo periodo di tempo, a uno sguardo ulteriore la medesima opera appaia assai più apprezzabile di quanto non fosse prima. 
Sono dispiaciuto che Fuoco cammina con me non abbia avuto successo e che molti lo detestino. A me piace sul serio. Il problema è che doveva sottostare a certe regole ed essere fatto in un certo modo. Ciò non toglie che, pur nei limiti imposti, il film esprima la massima libertà e sperimentazione possibile. 
(cfr. Lynch secondo Lynch di Rodley, pag. 264).

Intervista a David Lynch, realizzata al festival di Cannes 1992
Corriere della Sera, 17/05/1992

Ora, dopo tanti anni, grazie alla pubblicazione di The missing pieces, è finalmente possibile vedere ciò che venne tagliato da Fuoco cammina con me, in modo da consentire al pubblico e soprattutto alla critica di poter rivedere le proprie opinioni su questo film, rimasto per molti anni ingiustamente sottovalutato, ignorato e detestato da tante persone.


Vhs del film

P.S. Chi è interessato a leggere in modo dettagliato tutto ciò che è contenuto in quei 90 minuti inediti, può farlo cliccando a questo link ad un articolo inglese dove, scena per scena, The missing pieces viene accuratamente descritto. A quest'altro link è invece consultabile la sceneggiatura originale e integrale di Fuoco cammina con me, scritta in inglese da Lynch e Robert Engels.


2 commenti:

  1. _Fire walk with me_ aveva suscitato reazioni contrastanti anche in me. E non tanto perchè il suo tono è più cupo e violento della serie: si tratta di un prodotto cinematografico meno soggetto alla censura di un serial TV e mi aspettavo che Lynch se ne riappropiasse totalmente, modificandone degli aspetti secondo la propria sensibilità. Piuttosto, non essendo in generale fan dei prequel, a prima vista ho trovato che alcuni misteri del telefilm, ora disvelati, perdessero fascino.

    Dopo alcune visioni ho imparato a vedere quest'opera come un film che, certo, ruota attorno a _Twin Peaks_ ma non ne dipende totalmente. Questa è la storia di Laura Palmer. Dunque non posso che sottoscrivere il giudizio di Al Strobel: questo non è un film, ma una discesa agli inferi. Con i suoi difetti, certo, ma con dei guizzi e degli elementi di pregio (in particolare l'incipit e, globalmente, il ritratto della protagonista, un'adolescente vittima delle proprie contraddizioni e pericolosamente attirata dall'oscurità).

    Di solito diffido delle operazioni di bonus, found footage, extra scenes. Mi sembra un voler rovistare nella spazzatura quando non si hanno idee. Insomma: a una raccolta di scene inedite avrei preferito un nuovo film di Lynch, che da troppi anni si fa attendere! Tuttavia, questa pubblicazione non è senza interesse: da un punto di vista della filologia del cinema, l'analisi delle sequenze tagliate può fornire preziosi spunti d'interpretazione e, talvolta, completare la spiegazione dell'opera licenziata. Certi frammenti, infatti, possono rivelarsi una chiave di volta per la comprensione del tutto. Non mi stupirebbe che, anche in questo caso, qualche pietra scartata diventasse testata d'angolo!

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    1. Già credo che dalle parole di Strobel provengano le indicazioni più adatte per accostarsi a questo film, che anch'io (complice purtroppo un doppiaggio italiano non all'altezza del film e della recitazione originale degli attori) ho rivalutato solo dopo diverso tempo e soprattutto dopo averlo visto in versione originale.
      Ottima la definizione della pietra scartata che diventa "testata d'angolo"!! Credo proprio che, in questo caso, possa accadere sul serio!! :)

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