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martedì 3 novembre 2020

Go Nagai racconta le origini di Mazinga Z e del Grande Mazinga



Sulle origini di alcuni dei più celebri personaggi robotici ideati dal fumettista giapponese Go Nagai, si è scritto e parlato tanto dal 1978 a oggi in Italia. Per chiarire definitivamente molti aspetti, si presentano alcune pagine a fumetti realizzate dallo stesso Nagai, dove è direttamente lui a raccontare le origini produttive e artistiche di alcune delle sue opere robotiche più importanti, come Mazinga Z (nome originale: "Majinga Zetto"; nome internazionale: "Mazinger Z") e Il Grande Mazinga ("Gureto Majinga" in Giappone; nome internazionale: "Great Mazinger"). Si tratta, inoltre, di un modo per celebrare il quarantesimo anniversario dell'esordio in Italia della serie animata Mazinga Z, trasmessa da Raiuno (Rete 1) all'interno del programma contenitore "3, 2, 1... contatto!" (condotto, tra gli altri, da Paolo Bonolis), a partire dal 21 gennaio 1980.


Mazinga Z sulla copertina del n. 189 della rivista nipponica Shonen Jump, edita da Shueisha
Fu pubblicato il 2/10/1972 sul n. 42 relativo a quell'anno, il 1972
La rivista contiene il primo episodio del manga di Go Nagai dedicato a Mazinga Z
(fonte)

Anteprima dell'arrivo di Mazinga Z in Italia nel 1980
Dal Radiocorriere TV n. 1, gennaio 1980

Mazinga Z all'interno di 3, 2, 1... contatto! su Raiuno (Rete 1 o TV1)
Ritaglio relativo ai programmi televisivi del 21 gennaio 1980
Dal Radiocorriere TV n. 4, gennaio 1980

Le seguenti tavole a fumetti furono originalmente pubblicate in Giappone tra il 1995 e il 1998 sulla rivista mensile nipponica "Cool Trans" (o "COOLTRANS"), edita da Wani Books dal 1995 al 2013. Queste tavole compongono "il museo dei manga vintage" (aka "Vintage Comics Gallery" o "Binte-ji mangakan", come indicato sul sito Encirobot tra le pubblicazioni nagaiane del 1995) di Go Nagai.

In Italia furono inserite all'interno del volume Go Museum pubblicato dall'editore d/visual nel 2007, in un'edizione composta da grandi pagine in formato A3, venduto principalmente durante gli eventi italiani a cui prese parte Go Nagai a Napoli, Roma e Venezia nella primavera del 2007.

In alto il robot Mazinga Z e in basso il suo pilota, Koji Kabuto
Copertina del n. 195 della rivista Shonen Jump
L'albo è datato 13 novembre 1972, n. 48
Contiene il quinto episodio del manga nagaiano di Mazinga Z
(fonte)

Si comincia con le tre tavole dedicate al racconto dell'origine del fumetto e della serie animata del robot gigante Mazinga Z nel 1972. Riguardo all'idea che sta alla base della creazione di questo personaggio, essa viene solitamente raccontata in due versioni, entrambe legate a un ingorgo stradale: nella prima è lo stesso Go Nagai a essere intrappolato in un ingorgo stradale con la propria auto, mentre nella seconda Nagai si limita a osservare a piedi un ingorgo stradale. Nelle seguenti tavole è riportata la seconda versione.




Come spiegato dallo stesso Nagai, Mazinga Z fu un grande successo in Giappone. Tuttavia a un certo punto nacque la volontà di creare un nuovo personaggio robotico, Il Grande Mazinga, successore di Mazinga Z. I retroscena della creazione del Grande Mazinga sono raccontati da Go Nagai nelle seguenti tavole:




Il successore della serie animata del Grande Mazinga sugli schermi nipponici di Fuji TV nell'ottobre 1975, fu UFO Robot Grendizer, nota in Italia come "Atlas Ufo Robot", "Ufo Robot Goldrake", o più semplicemente "Goldrake". Purtroppo nelle successive pagine del Go Museum, Nagai non tratta le origini di Grendizer, limitandosi a farlo apparire nella tavola conclusiva (datata 24 luglio 1998), insieme ad altri suoi personaggi, quando il fumettista informa i lettori di Cool Trans che la pubblicazione delle sue tavole è terminata.


Tuttavia questo manga, in Giappone, ha avuto una successiva e ben più lunga riedizione nel dicembre 2017, anno in cui la casa editrice Shogakukan lo ha ripubblicato per celebrare i 50 anni di carriera di Nagai, all'interno di un volume autobiografico intitolato Go Nagai's Vintage Manga Museum (traducibile come "Il museo dei manga vintage di Go Nagai"), composto da 184 pagine, come raccontato in questo articolo del sito web italiano "Go Nagai World". L'auspicio è che questa riedizione del 2017 possa approdare anche nel nostro paese, offrendo così al pubblico italiano la possibilità di conoscere ulteriori e interessanti retroscena sulle opere realizzate da Go Nagai.

Copertina del volume del 2017 edito da Shogakukan
(fonte)

P.S. La prima apparizione di Mazinga Z sulle pagine della rivista italiana della Rai Radiocorriere TV, avvenne sul n. 17 dell'aprile 1978, all'interno di un dossier sull'animazione giapponese firmato da Teresa Buongiorno, realizzato in occasione dell'arrivo in Italia delle serie animate nipponiche Heidi e UFO Robot Grendizer. Su quel dossier è disponibile nel blog un approfondimento in due parti, reperibile a partire da questo link.

Per informazioni sulle circostanze dell'arrivo in Italia sulla Rai della serie animata UFO Robot Grendizer si rimanda a questo articolo del blog, mentre in quest'altra pagina è disponibile l'approfondimento sul caso dell'episodio 59 della serie, incentrato sul tema del terrorismo e non trasmesso dalla Rai. Per conoscere la popolarità di Grendizer nei paesi arabi, si segnalano invece questo articolo e l'intervista agli street artist libanesi ASHEKMAN, disponibile a questo link.

Riguardo Il Grande Mazinga si segnala che il suo relativo fumetto realizzato da Go Nagai e Gosaku Ota, fu pubblicato in Italia da Fabbri Editori. Il primo albo di questa pubblicazione settimanale è datato 28 novembre 1979. Si tratta del primo manga serializzato in modo completo in Italia, seppur in un'edizione colorizzata, censurata e ribaltata. In base alle conoscenze attuali, si tratterebbe, inoltre, del primo manga di fantascienza ad essere stato serializzato in modo completo in Europa. Curiosamente, sempre nel 1979 (probabilmente in febbraio, come indicato a questo link) anche in Spagna fu pubblicato per la prima volta un manga in modo completo, all'interno di un unico volume, in un'edizione ribaltata: si tratta di La vida de Mao-Tse Tung, realizzato da Fujiko Fujo (uno pseudonimo che indica la coppia di autori nota in Italia per aver creato Doraemon, Carletto il principe dei mostri e Nino il mio amico ninja), pubblicato dalla casa editrice spagnola Grijalbo. Per informazioni sui retroscena di questa pubblicazione spagnola, si rimanda a questo articolo in lingua spagnola di Alex Sarrano, mentre per quello che riguarda l'arrivo dei manga in Europa, si segnala questo articolo italiano di Gianfranco Goria, pubblicato su afNews.

Per conoscere i retroscena creativi di altre opere di Go Nagai come Devilman e Shutendoji, si segnala invece quest'altro articolo. Informazioni sull'importanza del filone robotico all'interno dell'animazione giapponese si possono trovare in questo approfondimento presente sul blog. Per quello che invece riguarda l'influenza del filone dei film western italiani (i cosiddetti "spaghetti western", noti come "macaroni western" in Giappone) sulle opere di Go Nagai, si segnala questo articolo del blog.

Aggiornamento 19/02/2021: Il 16 febbraio 2021 è avvenuta la scomparsa di Claudio Sorrentino, indimenticabile doppiatore di Koji Kabuto nell'edizione italiana Rai di Mazinga Z, dove il personaggio fu ribattezzato "Ryo Kabuto". A questo link di YouTube, a partire dal minuto 26:23, è disponibile un'intervista realizzata nel 2015 da Andrea Razza e Gerardo Di Cola a Claudio Sorrentino, dove lui parla del doppiaggio italiano di Mazinga Z. Nel 2020, in collaborazione con Rai Radio Techete', Claudio Sorrentino ha preso parte al programma radiofonico "I suoni del cinema", le cui puntate sono ascoltabili gratuitamente in questa pagina di Rai Play Radio.

Dalla sigla di coda della serie Mazinga Z
Il nome "Ryo Kabuto" qui è indicato solo come "Rio"

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