In occasione della partecipazione di David Cronenberg al Festival di Cannes 2022 con il suo nuovo film, Crimes of the Future, che segna il ritorno del regista canadese alle tematiche horror che hanno contraddistinto la parte più celebre della sua carriera cinematografica, si propone un approfondimento sul rapporto tra Cronenberg e l'Italia, dal suo incontro con La strada (1954) di Federico Fellini all'arrivo in Italia, nel 1977, del film cronenberghiano Il demone sotto la pelle (1975, titolo internazionale inglese: "Shivers"), nel cui cast è presente l'attrice britannica Barbara Steele, volto iconico a livello internazionale del cinema horror gotico italiano degli anni '60, firmato da registi come Mario Bava (La maschera del demonio), Riccardo Freda (L'orribile segreto del dottor Hichcock, Lo spettro), e Antonio Margheriti (Danza Macabra, I lunghi capelli della morte).
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David Cronenberg e il dvd del film La strada di Federico Fellini (fonte) |
Il rapporto tra David Cronenberg e il film felliniano La Strada, è stato raccontato nel seguente modo dal cineasta canadese nel corso di un'intervista (reperibile a questo link) pubblicata sul canale YouTube Konbini, in cui Cronenberg ha parlato dei primi film visti da bambino al Cinema, ai quali ha fatto seguito il momento della svolta rappresentata dal suo primo impatto, avvenuto durante l'infanzia (Cronenberg è nato nel 1943), con La strada:
Un giorno, sono uscito dal Cinema e di fronte, nella stessa strada, c'era un altro Cinema chiamato "Lo Studio", dove si proiettavano solo film italiani in lingua italiana. Notai che le persone che uscivano dalla sala cinematografica - tutti adulti, non c'erano dei bambini -, erano tutte in lacrime, stavano piangendo, singhiozzando. Ne rimasi scioccato, perché, essendo un bambino, non avevo mai visto dei gruppi di persone adulte in lacrime sulla strada. Era incredibile, così attraversai la strada per capire quale film avessero visto. Si trattava di questo film, La Strada [Cronenberg lo dice mostrando il dvd del film]. Quella è stata la prima volta in cui compresi il potere del Cinema: non si trattava di un film divertente per bambini, o di una piccola storia d'avventura, ma di qualcosa che poteva emozionare in modo molto potente. Considero La Strada e Fellini come l'inizio del mio interessamento per il Cinema.
[Rispondendo a una domanda, Cronenberg prosegue raccontando che anche lui pianse quando finì di vedere La Strada]. Tutti quelli che hanno visto il film hanno pianto. Potrei piangere anche in questo momento solamente a pensarci. È un film molto potente e bellissimo. Da quel momento ho sempre amato Fellini.
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Locandina francese del film La Strada di Fellini (fonte) |
A collegare Cronenberg a Fellini e più in generale al cinema italiano, vi è anche l'attrice britannica Barbara Steele (anch'essa un'estimatrice del film La Strada, oltre che un'appassionata di sedute spiritiche, cosa che le consentì di fare amicizia con Fellini, come da lei stessa raccontato in questa intervista italiana), la quale, negli anni '60, oltre a partecipare in un piccolo ruolo al film felliniano 8½ (1963), fu soprattutto il volto femminile più iconico del cinema horror gotico italiano, a partire dalla pellicola del 1960 che la vide protagonista in un doppio ruolo: La maschera del demonio (1960), il film che segnò l'esordio alla regia di Mario Bava, che fu anche responsabile della scelta di Barbara Steele come interprete principale. Così la Steele ha raccontato la sua scelta da parte di Mario Bava:
Venni qui [in Italia]
grazie a Mario Bava. Di me si era parlato in Life Magazine, una rivista che non esiste neanche più. Avevo fatto un piccolo film in Inghilterra. Lui vide le mie foto e mi chiamò a fare parte del cast della Maschera del demonio
, senza neppure avermi incontrata, solo grazie a queste fotografie.
(cfr. l'intervista a Barbara Steele contenuta nella puntata del programma
Wonderland trasmessa il 26/05/2020 su Rai 4, reperibile a
questo link di Rai Play; riguardo all'importanza internazionale del film
La maschera del demonio e alla partecipazione in esso di Barbara Steele, si consiglia la lettura di
questo articolo in lingua inglese del
Guardian)
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Mario Bava e Barbara Steele sul set del film La maschera del demonio (fonte) |
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Barbara Steele, durante le riprese di 8½ (fonte) |
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Mario Pisu e Barbara Steele, foto di scena di 8½ (fonte) |
La maschera del demonio diede a Barbara Steele notorietà internazionale, al punto da farle avere una piccola parte in
Il pozzo e il pendolo (1961) di
Roger Corman. A contribuire alla popolarità di Barbara Steele come "diva internazionale dell'horror", vi ha poi pensato anche lo stesso David Cronenberg, scegliendola come interprete per il suo film
Il demone sotto la pelle, la prima opera del regista canadese ad essere distribuita a livello internazionale, che raggiunse l'Italia nel 1977, ricevendo dalla Commissione di Censura l'assegnazione del
divieto ai minori di 18 anni, lo stesso verdetto che contraddistinse molti degli horror italiani interpretati da Barbara Steele negli anni '60, come nei casi di
Danza macabra (1964) di Antonio Margheriti (aka "Anthony M. Dawson"), e di
Un angelo per Satana (1966) di
Camillo Mastrocinque.
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Da La Stampa del 20/09/1966 |
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Articolo dedicato alle riprese in Italia del film Un angelo per Satana Da La Stampa del 21/01/1966 |
Come nel
Demone sotto la pelle, anche in
Danza macabra e soprattutto in
Un angelo per Satana, Barbara Steele interpreta un personaggio femminile destinato a ritrovarsi in situazione saffiche. Mentre in
Danza Macabra la Steele interpreta
Elizabeth Blackwood, una donna eterosessuale vittima di un tentativo di violenza sessuale commesso nei suoi confronti da un'altra donna responsabile di un delitto (alla quale Elizabeth dice: "
Io amo gli uomini, gli uomini, capisci?"; per poi aggiungere: "
Preferisco morire, che fare questo!"), in
Un angelo per Satana l'attrice britannica è presente nel ruolo della protagonista
Harriet Montebruno, la quale, a causa di una presunta maledizione famigliare, manifesta esplicitamente la propria bisessualità, utilizzando il proprio fascino per sedurre sia uomini, sia Rita (Ursula Davis), la sua cameriera personale, corteggiandola aggressivamente, mostrandosi dinanzi a lei a seno nudo e dicendole parole come: "
Ti piaccio, Rita, eh? Guardami, guardami... Siamo molto più belle noi degli uomini, non lo credi? Anche tu devi essere bella..."; o come: "
Ci divertiremo tanto insieme, a far soffrire gli uomini, eh?" (un breve video composto dalle scene "saffiche" del film, è disponibile a
questo link di YouTube).
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Ursula Davis e Barbara Steele in Un angelo per satana |
Negli anni '60, rispetto agli horror inglesi o americani o a quelli spagnoli, quelli italiani hanno una forza diversa, una forza che nasce dal fatto che raccontano esplicitamente di perversioni sessuali o di cose che all'epoca erano considerate perversioni.
(cfr. la sopracitata puntata del programma
Wonderland, disponibile a
questo link; per maggiori informazioni si consiglia l'intervista a Ernesto Gastaldi, autore delle sceneggiature di diversi horror gotici italiani come
La frusta e il corpo [1963], disponibile a
questo link)
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Barbara Steele nella locandina del documentario di Steve Della Casa (fonte) |
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Estratto dal verbale della Commissione di Censura dedicato al film Un angelo per Satana Informazioni tratte dal sito web "Italia Taglia" |
Coerentemente con il ruolo interpretato in Un angelo per Satana, anche nel cronenberghiano Il demone sotto la pelle, in seguito alla "possessione" da parte di una creatura parassita, la sessualità saffica di Betts, il personaggio interpretato da Barbara Steele, si manifesta in modo più deciso e amplificato, toccando delicatamente e sensualmente il corpo di un'altra donna, dicendole più volte che vuole fare l'amore con lei, per poi baciarla sulla bocca, trasmettendole così a sua volta il parassita.
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Barbara Steele (a sinistra) in una foto di scena del film Il demone sotto la pelle (fonte) |
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Il nome di Barbara Steele nei titoli di testa del Demone sotto la pelle |
Riguardo alla rivoluzione sessuale avvenuta negli anni '60 in Occidente, al significato metaforico del parassita in Il demone sotto alla pelle, alla scena della "penetrazione" nella vasca e del bacio omosessuale di Barbara Steele presenti nel film, David Cronenberg ha dichiarato:
Gli anni '60 non hanno avuto precedenti in termini di emancipazione e sperimentazione sessuale. Ed è sempre stato un fatto politico. Il sesso a cui ci si dedicava aveva sempre sottintesi politici. Eri sempre consapevole che aveva un significato politico, il sesso aveva un significato oltre il fatto fisico. (...) Fin dall'inizio ho pensato che non avrei filtrato nessuno dei miei pensieri ambivalenti sulle cose, che potevo esprimere direttamente la mia ambivalenza, l'idea che le cose possano essere pericolose e insieme magnifiche, disgustose e insieme belle. Le creature che contagiano hanno un aspetto orribile. Non dico che vorrei essere colpito, tuttavia è una cosa bella, ma spaventosa perché libera energia e apre un potenziale fino ad allora chiuso. Io gioco con tutte quelle idee contrastanti tramite quelle immagini. Fondamentalmente, la rivoluzione mi fa paura, non voglio passarci. Tuttavia riconosco che ci sono momenti in cui è necessaria, perché non c'è altro modo per cambiare le cose. Metaforicamente, il parassita è un'idea. (...) Era un modello di diffusione di una filosofia, di una religione o di una filosofia politica. L'idea era che si passasse "di bocca in bocca".
(cfr. il documentario The American Nightmare - Incubi americani [2000] di Adam Simon, di cui è reperibile un lungo estratto a questo link di YouTube; il tema della diffusione di qualcosa di "nuovo" attraverso la bocca, è presente anche in Crimes of the Future, dove è inerente all'ambito dell'alimentazione umana)
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David Cronenberg nel documentario The American Nightmare di Adam Simon |
Come già detto, Il demone sotto la pelle arriva in Italia nel 1977, venendo prima respinto dalla Commissione di Censura nel mese di aprile, per poi ottenere in giugno il visto di censura che ne consente la proiezione in pubblico col divieto ai minori di 18 anni.
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Informazioni sui verbali della Commissione di Censura dedicati al Demone sotto la pelle Dal sito web "Italia Taglia" |
Nello stesso mese di giugno, inoltre, il film viene recensito nel seguente modo sul quotidiano L'Unità:
A voler essere pignoli il demone di cui al titolo di questa sanguinolenta pellicola sessuo-orrorifica, firmata da certo David Cronenberg (un regista del cinema commerciale della Germania Ovest) [si tratta di un errore, essendo Cronenberg di nazionalità canadese]
, più che sotto la pelle è annidato addirittura nelle più profonde viscere delle molte vittime da lui orrendamente contaminate. Si tratta infatti di un "demone" assai particolare, come del resto si conviene a pellicole del genere decisamente sconsigliabili a chi non possieda uno stomaco di ferro. Il film, che a ben leggerlo tra le righe tenta persino di smerciare un facile moralismo ad usum dei borghesi sessualmente repressi, è infatti zeppo di effetti stomachevoli - e non si parli di Grand Guignol - a base di sangue e viscide bestiacce vomitate a zeppo continuo un po' da tutti. Per dirla in breve, la faccenda ha inizio dal, a dir poco, imprudente esperimento, tentato da un famoso medico, che inietta in una ragazza sostanze organiche, capaci di provocare un potenziamento delle funzioni sessuali. Insomma una sorta di orgone reichiano animalizzato. Ne deriva un putiferio. Il medico uccide la ragazza e si suicida. Ma ormai è troppo tardi. Il "male" dilaga contaminando epidemicamente tutti gli ospiti di un elegante Centro residenziale denominato "Arca di Noè". Un giovane sanitario tenta inutilmente di opporsi al disastro. Alla fine verrà contaminato anche lui, e gli abitanti del residence
, potranno indisturbati spargere il virus della follia sessuale in tutta la città; forse nel mondo. Come dire: dall'orrorificio al sessuo-catastrofico. Tra i vari interpreti, tutti assai mediocri, Barbara Steele e Paul Hampton.
(cfr. la recensione intitolata "Il demone sotto la pelle", di N. F., L'Unità, 26/06/1977)
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Una delle locandine italiane del film Il demone sotto la pelle di Cronenberg (fonte) |
Nonostante il divieto ai minori di 18 anni che ne limitò la circolazione nelle sale cinematografiche italiane, Il demone sotto la pelle iniziò a essere trasmesso ripetutamente da delle tv private italiane fin dal 1979. Negli archivi on-line del quotidiano La Stampa, lo si trova ad esempio indicato ripetutamente tra i film del palinsesto televisivo di "Tele Europa 3", apparendo anche nei palinsesti di altre tv private come "Studio Tele Padano" e "T. Alto Mi", come risulta dalle seguenti immagini:
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Da La Stampa dell'1/10/1979 |
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Da La Stampa del 2/10/1979 |
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Da La Stampa del 4/10/1979 |
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Da La Stampa del 4/11/1979 |
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Da La Stampa del 20/11/1979 |
Grazie a questa massiccia presenza sulle tv private italiane fin dal 1979, David Cronenberg ha iniziato a farsi conoscere anche nel nostro paese. Una circostanza perfettamente coerente con il cineasta artefice del film
Videodrome (1983), dove per l'appunto si parla di emittenti televisive che puntano sul sesso per attirare gli spettatori...
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Una delle locandine italiane del film Videodrome di David Cronenberg (fonte) |
P.S. Per approfondire la conoscenza di David Cronenberg, si consiglia il documentario-intervista a lui dedicato, reperibile a
questo link del mio canale YouTube, dove è inoltre presente
un lungo estratto dal documentario
The American Nightmare - Incubi americani (2000) di Adam Simon, dove, tra i registi intervistati, c'è anche Cronenberg. Il cineasta canadese ha inoltre partecipato, come persona intervistata, al documentario dedicato a Clive Barker reperibile a
questo link.
Per quello che invece riguarda Mario Bava e il cinema horror gotico italiano, si consiglia la visione del documentario biografico su Bava reperibile a questo link, e della puntata del talk show "All'italiana - Quei formidabili anni del cinema popolare" (RaiSat Cinema, 2003) dedicata ai film italiani horror e thriller, dove in studio sono presenti Steve Della Casa, Umberto Lenzi e Mimmo Palmara. La puntata è disponibile a questo link.
Per maggiori informazioni su Barbara Steele, si consiglia la visione del video (reperibile a questo link) relativo alla sua conferenza stampa tenutasi in occasione dell'edizione 2019 del Torino Film Festival. Al minuto 14:10 del video, la Steele racconta le circostanze del suo primo incontro con David Cronenberg. Si segnala inoltre l'intervista in lingua inglese a Barbara Steele pubblicata sul sito del BFI (British Film Institute), intitolata "I was made for horror: Barbara Steele is an angel for Satan", alludendo al film diretto da Camillo Mastrocinque.
Si segnala, infine, che tra gli estimatori del film
La Strada vi era anche Walt Disney, che ebbe modo di esprimere personalmente a Fellini la sua ammirazione per quel film, come raccontato dallo stesso Fellini nell'intervista concessa a Vincenzo Mollica reperibile a
questo link.
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