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giovedì 6 ottobre 2016

A 41 anni dal suo esordio giapponese, Ufo Robot Goldrake sorprende apparendo in Kuwait



Il 5 ottobre 1975, in Giappone, fecero il loro esordio televisivo (su due reti diverse) le serie animate Jeeg Robot d'Acciaio (aka "Jeeg Robot Uomo d'Acciaio"; in originale "Kotetsu Jeeg") e Ufo Robot Goldrake (aka "Atlas Ufo Robot", o "Goldrake"; in originale "Ufo Robot Grendizer"). 41 anni dopo quella data, l'Ufo Robot ha sorpreso i suoi appassionati sparsi in tutto il mondo (l'anime è molto amato anche nei paesi di lingua francofona col nome "Goldorak" e nei paesi arabi), divenendo oggetto di una gigantesca opera di street-art in Kuwait.

Si riportano alcune delle fotografie scattate a questa rappresentazione di Goldrake - per ora indicata come "Grendizer Mural", su alcuni siti web inglesi come questo -, attualmente reperibili in rete:

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Nell'account twitter di MBH, sono state ritwittate, in un post datato 01/10/2016 (consultabile qui), delle fotografie che documentano alcune fasi della realizzazione del "Grendizer Mural", come testimoniato dalle seguenti immagini.

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L'opera è stata realizzata dai fratelli gemelli Mohamed e Omar Kabbani, noti col nome d'arte di "ASHEKMAN" (a questo link si trova il loro account Instagram ufficiale), attivi artisticamente dal 2004 e nativi del Libano (Beirut è la loro città di provenienza). All'interno della loro carriera professionale, come risulta da queste informazioni, sono incluse anche prestigiose collaborazioni con Nike, Pepsi, Coca-Cola e MTV Lebanon.

Annuncio della presenza degli ASHEKMAN all'Urban Culture Week
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Il loro "Grendizer Mural" è stato prodotto in occasione della "Urban Culture Week" - "settimana della cultura urbana" (arte, danza, musica e moda), manifestazione giunta alla sua seconda edizione, tenutasi tra il 2 e il 4 ottobre 2016 a Kuwait City -, sponsorizzata dalla Red Bull, che ha dato notizia della realizzazione del "Grendizer Mural" con questo articolo in lingua inglese.


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Secondo le informazioni reperite in questo articolo, il "Grendizer Mural" si trova in Jaber Al Mubarak Street a Kuwait City, ed è stato realizzato sulla parete di un vecchio edificio della città, allo scopo di riqualificare quell'area urbana, trasformando vecchi palazzi in affascinanti opere d'arte, seguendo così una filosofia di pensiero caratteristica dei graffitisti di New York, studiati in Italia in modo pionieristico da Francesca Alinovi (la "musa del Dams" di Bologna), ai quali essa dedicò una mostra (purtroppo allestita solo in seguito alla sua prematura scomparsa) chiamata "Arte di Frontiera", tenutasi nel 1984. Va inoltre ricordato che alcuni dei più illustri graffitisti americani studiati e incontrati dalla Alinovi, come Jean-Michel Basquiat e Keith Haring, consideravano i cartoni animati visti da bambini come una delle loro fonti di ispirazione artistiche, un'ulteriore caratteristica che li accomuna al lavoro svolto dagli ASHEKMAN.


Un disegno di Keith Haring sulla copertina di questo libro postumo di Francesca Alinovi
(fonte e info)

Gli ASHEKMAN sembrano essere particolarmente affezionati a Goldrake, mostrandone una propria "rappresentazione urbana" perfino nella home page del loro sito ufficiale, del quale si consiglia la visione e la navigazione per rendersi conto di come i suoi contenuti possano essere particolarmente sorprendenti per l'opinione pubblica italiana, la quale è solita associare tutti i popoli arabi solo alle notizie di guerra, di terrorismo e di cronaca nera riportate dai mass media. Navigando nel loro sito, si possono visionare anche altre loro opere di street art aventi per oggetto Goldrake, come emerge dalle seguenti immagini:


Titolo dell'opera: "Grendizer - People's Champ".
Traduzione: "Goldrake - L'Asso dei popoli"
(fonte e info)

Titolo dell'opera: "No nation would die if it has Grendizer" .
Traduzione: "Nessuna nazione morirebbe se ci fosse Goldrake".
(fonte e info)

Titolo dell'opera: "Dayski".
Il titolo rimanda a "Daisuke Umon", nome "terrestre" del protagonista di Goldrake nell'edizione nipponica della serie
(fonte e info)

Si segnala inoltre che nell'ottobre 2011, in Kuwait, venne inaugurato un "Grendizer Shop", cioè un negozio interamente dedicato al merchandising prodotto nei paesi di tutto il mondo relativo alla serie animata di Goldrake. A questo link di youtube, è possibile visionarne un video girato al suo interno.

Il cantante libanese Sammy Clark e Goldrake/Grendizer
Foto tratta dalla pagina fb ufficiale di Clark e reperibile a questo link

Sempre su youtube, sono facilmente reperibili dei video appartenenti a trasmissioni televisive di vari paesi arabi (Marocco, Libano, Emirati Arabi, ecc...), a concerti o a esibizioni live in locali al chiuso, dove è presente Sammy Clark (classe 1948, indicato come "Sami Clark" nella pagina wikipedia francese a lui dedicata, dove è riportato anche il suo vero nome, Sami Hobeika), il cantante libanese della sigla araba di Goldrake, che nel corso della sua carriera ha inciso canzoni anche in altre lingue, come l'armeno, il francese, il russo e l'italiano. Tra i tanti video di youtube in cui è presente Clark, si segnala quello relativo a un'esibizione live della sigla araba di Goldrake, avvenuta al MusicHall di Beirut e reperibile a questo link.


Sammy Clark
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Sammy Clark e sua figlia, Sandra, ad un'esposizione di opere artistiche della donna, tenutasi nel 2016.
Al centro, c'è l'omaggio artistico di Sandra al sodalizio musicale del padre con Grendizer/Goldrake
La foto proviene dalla pagina fb ufficiale di Sammy Clark ed è reperibile a questo link

L'omaggio a Grendizer/Goldrake e a Sammy Clark, realizzato da sua figlia, Sandra Clark
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In conclusione, per quello che riguarda il successo riscosso negli anni '80 e '90 da Goldrake nei paesi arabi (inclusa la Siria, come raccontato in questo articolo inglese della BBC), è importante segnalare come esso sia noto anche a uno dei principali ideatori della serie animata, il fumettista Go Nagai, che ne venne a conoscenza durante una sua visita in Francia. In seguito, Nagai si recò personalmente in visita in alcuni paesi arabi come il Kuwait, la Giordania e l'Egitto. In quest'ultima nazione, nell'ottobre 2009, tenne un incontro aperto al pubblico alla Cairo Opera House - in questa pagina se ne trova un resoconto in inglese -, durante il quale rilasciò queste dichiarazioni:

"Credo che l'animazione abbia aiutato il mondo a scoprire la vera anima del popolo giapponese e della sua cultura, più di qualsiasi altra cosa. Sono in attesa di un'originale industria d'intrattenimento araba che si sviluppi e che si diffonda a livello internazionale, perché credo che in effetti aiuterebbe ad abbattere tutti quei muri e quelle barriere generate da secoli di incomprensioni o di pregiudizi da parte dei media occidentali che hanno coinvolto tutto ciò che riguarda la cultura araba. (...) I media rappresentano il mondo arabo con le immagini delle strade di Gaza, o degli attacchi dell'11 settembre 2001, e penso che tutto ciò sia un modo molto riduttivo, parziale e ingiurioso di trasmettere l'essenza della cultura araba nel mondo. (...) Purtroppo [per cause anagrafiche, essendo Nagai nato nel 1945] non posso attendere di vedere le opere dei giovani animatori egiziani o di altri valorosi giovani artisti del Medio Oriente. (...) Ma ho avuto la possibilità di rendermi conto delle loro abilità e so che possono farcela".
P. S. Su segnalazione dell'utente MBH di Twitter, si aggiunge che alla realizzazione del "Grendizer Mural" in Kuwait ha preso parte anche il gruppo di volontari chiamato Jedareyat, il cui account Instagram ufficiale con le foto e il video di lavorazione del "Grendizer Mural" insieme alle immagini di altre loro opere, è disponibile a questo link.

Un'opera del Jedareyat
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Foto tratta dall'account Instagram del Jedareyat
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Fondato all'inizio del 2016 da Sulaiman Alrodhan, il Jedareyat si pone come obiettivo l'organizzazione di artisti locali per la riqualificazione delle pareti di vecchi edifici - in accordo con i loro proprietari, presso i quali il Jedareyat svolge il ruolo di intermediario tra di essi e gli artisti -, rivitalizzandoli con la pittura di variopinti e colorati murales, trasformandoli così in vere e proprie opere artistiche. Si tratta di un'attività originale e innovativa per il Kuwait, che ha da subito attirato l'attenzione dei giornalisti.
Un'intervista in inglese a Sulaiman Alrodhan, correlata di alcune foto delle opere del Jedareyat in Kuwait, è disponibile a questo link del sito web del The Arab Gulf States Institute in Washington (AGSIW).

Ufo Robot Goldrake e i paesi arabi
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N. B. Per chi volesse saperne di più sugli ASHEKMAN e sul loro legame con Goldrake, si segnala l'intervista reperibile a questo link, realizzata appositamente per questo blog.
Ulteriori informazioni sulla popolarità di Goldrake nei paesi arabi e in particolare in Iraq, sono disponibili all'interno dell'intervista all'artista iracheno Bassam Al-Sabah, consultabile in questa pagina del blog.
Sul tema della notorietà araba di Goldrake si segnalano, inoltre, questo articolo in lingua inglese di Hala Tashkandi pubblicato nel 2019 su Arab News e l'articolo inglese, anch'esso risalente al 2019, di Razmig Bedirian dedicato ai lavori fotografici di Marc Ninghetto e Rafi Kabbas che ritraggono Goldrake a Dubai.

Ufo Robot Goldrake a Dubai
Creazione fotografica di Marc Ninghetto e Rafi Kabbas
(fonte)

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