domenica 22 giugno 2014

David Lynch, Twin Peaks e il Giappone



"Perché mai in Giappone guardano tanto Twin Peaks?", si chiede il regista David Lynch nel libro-intervista Lynch secondo Lynch di Chris Rodley (edito da Baldini & Castoldi nel 1998; la citazione proviene da pag. 229). Perfino Lynch rimase dunque sorpreso dal fatto che il telefilm da lui ideato insieme a Mark Frost, ottenesse un così grande successo nel paese del Sol Levante, nazione per la quale il cineasta diresse alcuni ironici spot pubblicitari legati a Twin Peaks.


Il successo nipponico di Twin Peaks, nei primi anni '90, sorprese anche la stampa italiana, che così lo descrisse: "Twin Peaks ha avuto un tale successo in Giappone, che un'agenzia di viaggi organizza a Snoqualmie (Washington), dove la serie è stata girata, gite turistiche comprendenti: soggiorno al Great Northern Hotel (che si chiama in realtà Salish Lodge), pasti al Double R. Diner, e una visita al fiume dove è stato scoperto il cadavere di Laura Palmer" (cfr. l'articolo David Lynch gira il "prequel" di Twin Peaks, firmato S. N., La Stampa, 27/01/1992).

Dale Cooper/Kyle MacLachlan
(fonte)

Visto il grande clamore nipponico suscitato dal telefilm, una ditta produttrice di caffè in lattina, la
Georgia Coffee, propose a Lynch di realizzare degli spot pubblicitari, da trasmettere solo in Giappone. Il regista accettò e gli spot vennero girati in alcuni dei set più noti della serie (come il Diner e la Stanza Rossa), avvalendosi della partecipazione di alcuni degli attori principali di Twin Peaks, come Kyle MacLachlan nel ruolo dell'agente Dale Cooper. Così Lynch, nel sopracitato libro di Rodley, ha ricordato quell'esperienza:
"Quegli spot furono un vero spasso. Erano quattro, di soli trenta secondi l'uno: doveva essere tutto velocissimo. (...) In linea di principio sono molto contrario a operazioni del genere, ma in quell'occasione mi divertii molto. E poi erano spot destinati solamente al Giappone, per cui mi sentivo tranquillo. (...) Li girammo durante la seconda stagione, o forse dopo che la serie era terminata in America ma ancora in programmazione in Giappone. (...) La Georgia Coffee produce caffè in lattina. In Giappone ci sono qualcosa come 150.000 bevande in lattina diverse, e ogni settimana ne escono di nuove. Si tratta di un giro d'affari enorme. Il Georgia Coffee è il caffè in lattina più diffuso, e ne hanno per tutti i gusti. Alla società però i nostri spot non piacquero. Li volevano più tradizionali, e fu per questo che non continuammo. Avremmo dovuto proseguire per un secondo anno con altri quattro film di trenta secondi, ma la società non volle più farli" (cfr. pag. 292).
(fonte)

Come spiegato da Lynch, si tratta di quattro spot che compongono un unico arco narrativo parallelo agli eventi del telefilm, visionabili a questo link di youtube. In essi, l'agente Cooper deve aiutare Ken, un uomo giapponese giunto a Twin Peaks alla ricerca della moglie, Namoi, scomparsa misteriosamente:


- Primo Spot: Cooper visiona le foto della donna scomparsa e riflette sul da farsi.

- Secondo SpotCooper e Ken giungono al Diner, dove parlano con Shelly (Mädchen Amick).

- Terzo SpotCooper esamina un misterioso origami rosso.

- Quarto Spot: Cooper si avventura nella Loggia Nera per salvare Namoi.

Anche se molto brevi e purtroppo non apprezzati dalla ditta che li commissionò a Lynch, questi spot rappresentano una vera chicca per gli estimatori del regista e di Twin Peaks, nonché un'ottima testimonianza del lato più ironico e leggero del regista, capace anche di autoparodiarsi senza rinunciare al suo inconfondibile stile surreale, generatore di misteri e inquietudini.

Soul Eater, episodio 12
(fonte)

Tra le opere nipponiche in cui appare più evidente l'influenza di Twin Peaks e David Lynch, oltre al già accennato caso di Death Note (2006-2007) - dove il bizzarro detective Elle e la vicenda soprannaturale in cui si trova coinvolto, hanno diversi punti in comune con Dale Cooper e Twin Peaks -, merita di essere segnalata la serie animata Soul Eater (2008-2009), dove, nella dodicesima puntata, un personaggio (Soul) parla di un suo strano sogno ricorrente, in cui si trova all'interno di una misteriosa stanza dalle tende rosse (chiamata "Black Room" e qui ben descritta), vestito in giacca e cravatta, e in compagnia di un piccolo demone rosso che danza sulle note di una musica in sottofondo; tutti chiari riferimenti alla celebre sequenza del sogno di Cooper nel finale del terzo episodio di Twin Peaks, ambientata nella Stanza Rossa della Loggia Nera.



1992: copertina di una rivista nipponica dedicata a Twin Peaks
(fonte)

Particolarmente interessante è il caso dell'influenza esercitata da
Twin Peaks sulla saga di videogiochi The Legend of Zelda della Nintendo, in particolare a partire dal quarto capitolo della serie, intitolato "The Legend of Zelda: Link's Awakening", prodotto nel giugno 1993 per Game Boy, la console portatile in bianco e nero creata nel 1989, divenuta molto popolare a livello internazionale nel corso degli anni '90.

Copertina della confezione del videogioco per Game Boy del 1993
(fonte)

È stato Takashi Tezuka, responsabile della direzione creativa di Link's Awakening, a rendere esplicito il legame tra Twin Peaks e Zelda con la sua seguente dichiarazione, reperibile in questo articolo inglese e nel corso di questa intervista anch'essa pubblicata in inglese:

In quel periodo, Twin Peaks era piuttosto popolare. La sua storia riguardava un piccolo numero di personaggi in una piccola cittadina. (...) Così quando venne il momento di occuparsi di The Legend of Zelda: Link's Awakening, volli ricreare qualcosa di quel genere: da un lato sarebbe stato sufficientemente piccolo da essere facilmente comprensibile, mentre dall'altro avrebbe avuto caratteristiche profonde e particolari. (...)
Dopodiché, in The Legend of Zelda: Ocarina of Time [prodotto nel 1998 per la console Nintendo 64e The Legend of Zelda: Majora's Mask [realizzato nel 2000 sempre per Nintendo 64], apparve ogni genere di personaggio sospetto [ad esempio in Ocarina of Time, come in Twin Peaks, il gufo Kaepora Gaebora non è ciò che sembra, poiché dietro il suo aspetto si cela il saggio Rauru]. Non dissi loro [cioè ai suoi colleghi coinvolti nella creazione e sviluppo dei videogiochi, in particolare gli sceneggiatori Yoshiaki Koizumi e Kensuke Tanabe] di muoversi in quella direzione, ma personalmente, lo trovai considerevolmente interessante.

Il gufo Kaepora Gaebora in Zelda: Ocarina of Time per Nintendo 64
(fonte)

Riguardo ai legami tra la serie di Zelda, Ocarina of Time e Twin Peaks, anche Shigeru Miyamoto, ideatore delle saghe di The Legend of Zelda e Super Mario Bros., si è così espresso in un'intervista inglese:

Alcuni anni fa, era popolare uno show televisivo chiamato Twin Peaks. Quando lo vidi, la cosa più interessante non era rappresentata da i pro e i contro della storia che narrava, ma dalle tipologie di personaggi che vi comparivano. (...) Penso che quei personaggi strani e sospetti siano interessanti già da soli. Sono più interessato alla loro presenza, piuttosto che a sapere quali cugini e quali genitori siano da tempo acerrimi nemici. (...) Ciò che è importante è quale ruolo quei personaggi abbiano e come loro contribuiscano a definire il personaggio principale.
Copertina della confezione di Zelda: Ocarina of Time per Nintendo 64
(fonte)

Tornando ai legami che uniscono la filmografia di David Lynch al Giappone, va infine ricordato il caso delle evidenti analogie esistenti tra il suo film Dune (1984) e la saga di Nausica
ä della valle del vento ideata da Hayao Miyazaki, composta da un manga in 7 volumi (realizzato tra il 1982 e il 1994) e da un film d'animazione prodotto nel 1984. Le similitudini esistenti tra le opere dei due autori (trattate in due dettagliati articoli inglesi, disponibili qui e qui), sono probabilmente dovute al fatto che entrambi hanno attinto all'epopea letteraria creata da Frank Herbert, l'autore dei romanzi che compongono la saga fantascientifica di Dune.


Frank Herbert (a destra) con un giovane Kyle MacLachlan sul set di Dune di David Lynch
(fonte)

N.B.: La copertina del Laser Disc giapponese di Twin Peaks inserita all'inizio di questo articolo, proviene da questo sito.

6 commenti:

  1. Molto interessante ho messo il link sul blog

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  2. Mentre guardavo questi spot mi domandavo se fossi davanti a un irritante caso di sfruttamento commerciale o all'autodemisticazione di un regista autoironico. Vedo che tu propendi per la seconda opzione e in fondo Lynch è anche questo: un autore tra due mondi, capace di creare universi perturbanti e storie inquietanti senza però cadere nella tentazione di mitizzare la propria creatura. Un regista che ha il pregio di non prendersi eccessivamente sul serio, malgrado la complessità delle sue opere.

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    1. Sì esatto Barbara. Lynch, oltre al suo talento nell'approfondire i lati oscuri dell'animo umano, possiede anche un forte senso dell'ironia e dell'autoironia, e credo che questi spot ne siano la prova più evidente. :)

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  3. Che altre chicche! Ah, ah gli spot! Ricordiamo anche l' episodio dei Simpson su chi abbia sparato al signor Burns con il sogno di Winchester! lol XD

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