Dopo una lunga attesa, è finalmente giunto nel nostro paese il nuovo film della Disney-Pixar, Inside Out (2015) di Pete Docter, dove viene posta l'attenzione alle emozioni che sono dentro alla mente di ognuno di noi e che incidono sui nostri comportamenti. Questo nuovo lungometraggio può vantare un illustre predecessore, purtroppo sconosciuto e inedito nel nostro paese: il cortometraggio disneyano Reason and Emotion (lett. "Ragione e Emozione", 1943), diretto da Bill Roberts e appartenente al filone delle opere di propaganda realizzato dalla Disney durante la seconda guerra mondiale.
Per comprendere le ragioni per cui Reason and Emotion è sconosciuto nel nostro paese - a parte qualche accenno in alcuni saggi di approfondimento storico-critico, come Walt Disney - Prima stella a sinistra (2005, Bompiani) di Mariuccia Ciotta -, va innanzitutto tenuto presente come esso sia stato pubblicato in dvd solo negli USA all'interno della raccolta "Walt Disney Treasures" - edita solo parzialmente nel nostro paese, dove non è nemmeno uscito il secondo volume dedicato ai cortometraggi in bianco e nero di Mickey Mouse/Topolino, regolarmente distribuito in altri paesi europei come la Francia -, in un volume composto da 2 dischi e intitolato "Walt Disney On the Front Lines - The War Years", la cui unica edizione risale al 2004.
Retro del dvd "On the Front Lines" |
Questo volume, in cui è presente anche il lungometraggio Victory Through Air Power (1943), è una pubblicazione estremamente importante da un punto di vista storico, oltre che artistico e collezionistico, perché è la preziosa dimostrazione del ruolo svolto dalle produzioni animate disneyane rivolte ad un pubblico adulto al fine di sostenere (anche economicamente) l'intervento militare degli USA in Europa e nel Pacifico. All'interno del volume sono presenti opere rimaste inedite in paesi come l'Italia, la Germania e il Giappone, o spesso trasmesse in tv in versione censurata perfino negli stessi USA (è il caso di Reason and Emotion) in seguito alla seconda guerra mondiale. Alcune di queste produzioni ottennero un premio Oscar come miglior cortometraggio d'animazione - è il caso di Der Fuerher's Face, vincitore nel 1943 -, o la nomination per quella categoria, come accadde a Reason and Emotion nel 1944.
A differenza del pubblico che deve fare affidamento alle pubblicazioni ufficiali per l'home video, lo staff di animatori Disney e Pixar quando è alla ricerca di materiale necessario alla produzione di un nuovo lungometraggio, può contare sulla Disney Animation Research Library ("biblioteca per le ricerche sull'animazione", abbreviata in ARL), composta da oltre 60 milioni di documenti raccolti dall'origine degli studi Disney ad oggi, dove è possibile consultare (indossando degli appositi guanti) materiale relativo alle produzioni animate disneyane, inclusi disegni preparatori, sceneggiature, annotazioni di lavorazione, fotografie e progetti rimasti incompiuti, come dimostrato dai numerosi documentari inseriti nelle edizioni speciali in dvd di molti classici Disney, come La Sirenetta (1989), per la cui lavorazione venne consultato, tra le varie fonti, il materiale relativo alle scene acquatiche di Pinocchio (1940).
Allo stesso modo Pete Docter - animatore, sceneggiatore e regista di Inside Out - ha iniziato la lavorazione del suo film pensando a Reason and Emotion, opera che aveva suscitato la sua ammirazione da giovane, come da lui stesso rivelato in questo articolo-intervista. Il cortometraggio del 1943, infatti, possiede diversi punti in comune con Inside Out, a partire dalla rappresentazione di ciò che avviene nella mente umana, divisa e guidata da razionalità ed emozione, raffigurate da due personaggi appositi ("Ragione" e "Emozione"), proprio come in Inside Out le emozioni della psiche sono rappresentate ciascuna da un personaggio diverso, i cui nomi rimandano direttamente a ciò che essi incarnano: "Gioia", "Tristezza", "Rabbia", "Paura" e "Disgusto". Sebbene lo stesso Docter sottolinei come Reason and Emotion sia essenzialmente un'opera di propaganda il cui messaggio di fondo è "non lasciare che Hitler ti controlli con la paura", quel cartone degli anni '40 può fornire spunti di interesse ancora fortemente attuali.
Reason and Emotion si apre con l'immagine di una bilancia, che indica l'equilibrio esistente tra la ragione e l'emotività. Successivamente la voce narrante accompagna le prime immagini del cortometraggio, spiegando come all'interno della mente di un neonato esista inizialmente solo l'emotività, rappresentata da un cavernicolo annoiato ("Emozione") che risiede nel suo cervello e che ne ha il controllo totale, guidando il bimbo dall'interno della sua mente come se essa fosse una cabina di pilotaggio (circostanza che ricorda il ruolo ricoperto dal protagonista di Mazinga Z [1972] e da quello dei personaggi di tante altre serie tv giapponesi), spingendolo a fare cose dispettose (come tirare la coda a un gatto) perchè, come spiega la voce narrante, l'emotività ama l'avventura, l'eccitazione e la pericolosità, finendo però per spingere il bambino a farsi male, cadendo giù dalle scale e generando la tristezza. Da questo gesto, tuttavia, nasce all'interno della mente del bambino la razionalità ("Ragione", un neonato con gli occhiali), che farà sì che certe cose non accadano più in futuro. Tuttavia l'emozione non gradisce l'arrivo della ragione, dandole un calcio e lasciando intendere come la convivenza di razionalità ed emotività all'interno della mente non sarà affatto semplice col passare degli anni.
Il cartone mostra poi il bambino divenuto un giovane uomo, la cui mente è ora saldamente guidata con un volante da Ragione, sebbene Emozione, seduto nel sedile posteriore, desideri fare qualcosa di avventuroso per sconfiggere la noia della routine quotidiana. A scatenare Emozione, nella mente del giovane, è la vista improvvisa di "qualcosa" che suscita attrazione e desiderio:
Locandina di "Reason and Emotion" |
Allo stesso modo Pete Docter - animatore, sceneggiatore e regista di Inside Out - ha iniziato la lavorazione del suo film pensando a Reason and Emotion, opera che aveva suscitato la sua ammirazione da giovane, come da lui stesso rivelato in questo articolo-intervista. Il cortometraggio del 1943, infatti, possiede diversi punti in comune con Inside Out, a partire dalla rappresentazione di ciò che avviene nella mente umana, divisa e guidata da razionalità ed emozione, raffigurate da due personaggi appositi ("Ragione" e "Emozione"), proprio come in Inside Out le emozioni della psiche sono rappresentate ciascuna da un personaggio diverso, i cui nomi rimandano direttamente a ciò che essi incarnano: "Gioia", "Tristezza", "Rabbia", "Paura" e "Disgusto". Sebbene lo stesso Docter sottolinei come Reason and Emotion sia essenzialmente un'opera di propaganda il cui messaggio di fondo è "non lasciare che Hitler ti controlli con la paura", quel cartone degli anni '40 può fornire spunti di interesse ancora fortemente attuali.
Reason and Emotion si apre con l'immagine di una bilancia, che indica l'equilibrio esistente tra la ragione e l'emotività. Successivamente la voce narrante accompagna le prime immagini del cortometraggio, spiegando come all'interno della mente di un neonato esista inizialmente solo l'emotività, rappresentata da un cavernicolo annoiato ("Emozione") che risiede nel suo cervello e che ne ha il controllo totale, guidando il bimbo dall'interno della sua mente come se essa fosse una cabina di pilotaggio (circostanza che ricorda il ruolo ricoperto dal protagonista di Mazinga Z [1972] e da quello dei personaggi di tante altre serie tv giapponesi), spingendolo a fare cose dispettose (come tirare la coda a un gatto) perchè, come spiega la voce narrante, l'emotività ama l'avventura, l'eccitazione e la pericolosità, finendo però per spingere il bambino a farsi male, cadendo giù dalle scale e generando la tristezza. Da questo gesto, tuttavia, nasce all'interno della mente del bambino la razionalità ("Ragione", un neonato con gli occhiali), che farà sì che certe cose non accadano più in futuro. Tuttavia l'emozione non gradisce l'arrivo della ragione, dandole un calcio e lasciando intendere come la convivenza di razionalità ed emotività all'interno della mente non sarà affatto semplice col passare degli anni.
Emozione solo nella mente del bambino |
Il primo incontro tra Emozione e il neonato Ragione |
Emozione e Ragione divenuti adulti |
Il cartone mostra poi il bambino divenuto un giovane uomo, la cui mente è ora saldamente guidata con un volante da Ragione, sebbene Emozione, seduto nel sedile posteriore, desideri fare qualcosa di avventuroso per sconfiggere la noia della routine quotidiana. A scatenare Emozione, nella mente del giovane, è la vista improvvisa di "qualcosa" che suscita attrazione e desiderio:
Ragione vorrebbe che le donne vengano rispettate e che non si facciano certe cose, ma Emozione non riesce a trattenersi e, dopo aver dato una botta in testa con una clava alla razionalità, spinge il giovane a provarci con la ragazza, ma ottenendo in cambio solo uno schiaffo in faccia, gag umoristica ancora oggi perfettamente attuale che, come sottolineato dal narratore, spiega quello che può accadere se non si ascolta la ragione.
Ragione colpito dalla clava di Emozione |
Lo schiaffo della ragazza |
A questo punto l'azione si sposta all'interno della mente della ragazza, anch'essa divisa tra ragione (una donna dal forte accento britannico e vestita in modo molto formale) ed emozione (una ragazza disinibita). Quest'ultima ritiene che sia stato un peccato aver dato uno schiaffo a quel ragazzo carino, perché non si può stare sempre soli, ma Ragione impone che una donna perbene debba comportarsi in un certo modo. Per fare qualcosa di divertente, Emozione propone di andare a mangiare anche se non hanno fame e Ragione, sebbene provi a suggerire qualcosa di leggero per non rovinare la dieta, acconsente, finendo però per essere travolta da Emozione alla vista di dolci e altre prelibatezze che fanno assumere il controllo della mente all'emotività, mentre la razionalità si spaventa al pensiero di ciò che accadrà al corpo per via di tutto quel cibo. In questo caso, la voce narrante spiega come il non riuscire a controllare le proprie emozioni possa essere fonte di tanti problemi. Anche se non trattati dal cartone, il rapporto psicologico tra una donna e il cibo può divenire estremamente difficile se si pensa a disturbi alimentari come l'anoressia o la bulimia.
Emozione e Ragione nella mente della ragazza |
La prospettiva di ingrassare eccessivamente |
Reason and Emotion prosegue poi mostrando l'impatto emotivo delle notizie sulla guerra in corso in Europa rilasciate dai mass media (stampa e radio) su un uomo, che reagisce terrorizzato alle continue notizie minacciose, spaventose e pessimistiche di cui viene a conoscenza, alle quali vanno aggiunti i discorsi della gente con cui entra in contatto, che amplificano il senso di disagio e smarrimento dell'uomo. All'interno della sua mente, Emozione è in preda alla paura ed entra in conflitto con Ragione perché intenzionato a reagire a quelle notizie, prendendo il controllo della mente e sbarazzandosi di Ragione, ma il forte conflitto tra i due viene interrotto dal narratore, il quale spiega loro come Adolf Hitler, coi suoi discorsi pubblici, sia un maestro nel distruggere la ragione, facendo prendere il controllo della mente umana alle emozioni più negative, come la paura e l'odio, che gli consentono di avere in suo potere il popolo tedesco.
Il cittadino americano e i mass media |
Il terrore suscitato dall'enfasi delle notizie e dalle parole di altre persone |
Si passa ora a mostrare nel dettaglio i sentimenti su cui fa leva Hitler durante un suo discorso e gli effetti da lui generati su Emozione e Ragione all'interno della mente di un tedesco. Innanzitutto Hitler mira a suscitare paura, parlando in modo severo e minaccioso dei campi di concentramento e della Gestapo.
Paura |
Emozione spaventato da Hitler |
Dopo la paura è il turno della compassione, a cui Hitler allude esponendo i suoi desideri di pace da diffondere nel resto del mondo, facendo commuovere Emozione, il quale non vuole ascoltare Ragione che accusa Hitler di essere un bugiardo, arrivando al punto di colpirlo in testa con una clava.
Compassione |
Emozione commosso da Hitler |
Emozione colpisce Ragione con violenza |
Per continuare la sua seduzione psicologica, Hitler punta sull'orgoglio nazionalistico, esaltando le qualità della Germania. Ragione sostiene che si tratti di un discorso infantile privo di senso, ma Emozione reagisce colpendolo subito con la clava che provoca la diffusione di svastiche nella mente, sostenendo come Hitler sia invece un genio e imponendo alla razionalità di rivolgere il saluto romano al dittatore.
Orgoglio |
Emozione fatto crescere dal discorso sull'orgoglio |
Emozione costringe Ragione al saluto romano |
Infine giunge il momento dell'odio, su cui Hitler fa leva nei confronti dell'Inghilterra, spingendo Emozione a rinchiudere Ragione in un campo di concentramento e a minacciarlo con un fucile con la baionetta (scena censurata nei passaggi televisivi staunitensi e in un'edizione home video americana, come qui raccontato). Ragione prova a ribellarsi ritenendo che tutto questo sia una follia e ottenendo il sostegno del narratore, il quale aggiunge che così facendo si diffonde l'odio per qualsiasi democratico modo di vivere, mentre la regia mostra in primo piano gli stivali di un soldato nazista che marciano davanti a uno sfondo di macerie. Ora Ragione è schiavo di un'emotività pazza ed estremamente negativa, la quale non tollera e non accetta nessun altro modo di vivere diverso da quello sostenuto da Hitler.
Odio |
Ragione rinchiuso da Emozione |
Con uno stacco di regia si torna all'interno della mente del cittadino americano, dove a Ragione ed Emozione si rivolge il narratore, parlando dell'importanza del lavoro svolto dalla razionalità nel riflettere e nel discernere la realtà, aggiungendo come sia importante incentivare emozioni positive, giuste e forti come l'amore per la libertà e per la vita. Da una giusta collaborazione tra Ragione ed Emozione nasce così qualcosa di fondamentale, rappresentato, nel finale di Reason and Emotion, dai due in assetto di volo alla guida della mente di un soldato a bordo di un aereo da combattimento, avallando così quegli attachi aerei a cui Walt Disney prestò particolare attenzione, come ben testimoniato dal sopra citato Victory Through Air Power in cui si evidenzia l'importanza strategica degli aerei nell'eseguire attacchi bellici con cui colpire efficacemente e massicciamente il nemico nazi-fascista.
Sebbene dagli anni '40 molte cose siano cambiate, va evidenziato come sia tuttora una consuetudine molto diffusa tra diversi leader politici italiani quella di suscitare, con le loro dichiarazioni, principalmente delle reazioni emotive nei propri ascoltatori - ricorrendo spesso alla paura, al disprezzo verso gli altri e alla rabbia -, senza accompagnarle con dei necessari ragionamenti razionali, pragmatici o realmente fattibili. Agli effetti emotivi indotti dai politici si aggiungono poi quelli generati da una parte dei media italiani, che spesso fanno leva su notizie dai toni eccessivamente minacciosi e sensazionalistici, per attirare l'attenzione dell'opinione pubblica, incrementandone inquietudini e timori, fomentati anche dalle bufale diffuse attraverso i social network, dove purtroppo numerose persone tendono a farsi guidare dalla propria emotività nel condividere false notizie che puntano unicamente a una reazione emotiva utile alla conquista del consenso da parte di un determinato partito politico, o alla diffusione del qualunquismo che conduce all'indifferenza totale verso la politica.
Tutte queste considerazioni non fanno che sottolineare ulteriormente il valore e l'importanza di Reason and Emotion, dimostrando quanto sia importante per il nostro paese far evolvere le conoscenze, le ricerche e gli studi sul mondo dell'animazione disneyana e internazionale, rivolgendosi ad esso in modo più maturo, responsabile ed evoluto, rispetto agli stereotipi e ai luoghi comuni fin troppo diffusi e radicati nel nostro paese nei confronti di quella forma artistica.
P.S. Per ulteriori informazioni sulla produzione disneyana degli anni '40, si rimanda a quest'articolo del blog, dove è disponibile la traduzione in italiano dell'introduzione che Walt Disney scrisse per il libro francese Le dessin animé - Histoire, esthétique, technique (1948, Prisma Editions) di Joseph-Marie Lo Duca, "nome francese" dell'autore italiano Giuseppe Lo Duca (1910-2004).
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