sabato 14 settembre 2013

Studio Ghibli, distributore di film classici e d'autore del cinema d'animazione internazionale



Una delle attività meno note in Italia dello Studio Ghibli, la società produttrice di molte opere di Hayao Miyazaki e Isao Takahata, è la distribuzione nei cinema e/o in dvd in Giappone (quest'ultima con il marchio "Ghibli Museum Library"), di alcuni grandi classici del cinema d'animazione internazionale, come La fattoria degli animali (1954) di John Halas e Joy Batchelor, nonché di recenti e prestigiose pellicole animate d'autore.


Alla seconda categoria appartengono film come Appuntamento a Belleville (2002) e L'Illusionista (2010) di Sylvain Chomet, o i due lungometraggi di Michel Ocelot dedicati a Kirikù - Kirikù e la strega Karabà del 1998 e Kirikù e gli animali selvaggi del 2005 -, e cortometraggi come L'uomo che piantava gli alberi (1987) del canadese Frédéric Back, opera per la quale Miyazaki ha scritto alcune note per l'edizione nipponica in LaserDisc, mentre Takahata ne ha redatto addirittura un libro.

Winter Days (2003)

L'interesse verso l'animazione internazionale e d'autore è tale che Takahata e parte dello staff dello Studio Ghibli, hanno preso parte alla produzione di un'opera sperimentale come il film Winter Days ("Giorni d'inverno", Fuyu no Hi, 2003; inedito in Italia), 
di Kihachiro Kawamotoraccolta di opere realizzate da 35 diversi animatori provenienti da tutto il mondo, i quali, ricorrendo a svariate tecniche di animazione, si sono occupati dei 36 episodi che compongono il film (di durata variabile da 30 secondi a circa 2 minuti), prendendo a modello una forma di scrittura poetica collettiva - indicata col termine "Renga", da cui derivano il successivo Renku e, probabilmente, anche le brevi poesie haiku -, molto popolare in Giappone e, in particolare, ad un'opera appartenente a questo stile letterario, intitolata "Fuyu no Hi" ("Giorni d'inverno") e realizzata nel 1684 dal poeta nipponico Matsuo Basho.

Poster nipponico di My Love (2006),
di Aleksandr Petrov

Tra i partecipanti a Winter Days sono presenti l'animatore indipendente nipponico Koji Yamamura e il sovietico Aleksandr Petrov - di cui lo Studio Ghibli ha distribuito in Giappone il cortometraggio My Love (Moya Lyubov, 2006) -, allievo di Yuri Norstein, maestro dell'animazione russa anch'esso autore di un episodio di Winter Days. Norstein è un regista da sempre molto ammirato da Takahata e Miyazaki, al punto che il primo ha scritto un libro su di esso e, insieme al suo collega, ha curato una mostra espositiva delle opere del regista russo, svoltasi nel Museo dello Studio Ghibli tra la fine del 2003 e l'inizio del 2004, durante la quale, presso il Saturn Theatre interno al Museo, è avvenuta anche la proiezione di alcuni dei suoi cortometraggi più celebri.

Questo interesse di Takahata e Miyazaki verso l'animazione sovietica non deve apparire insolito, poiché fin dai tempi in cui essi mossero i primi passi all'interno del mondo dell'animazione, ebbero come punti di riferimento due celebri lungometraggi russi, dei quali i registi nipponici - in segno di rispetto e riconoscenza verso quelle opere che tanto li affascinarono e influenzarono, oltre che per effettuare un'importante opera di divulgazione culturale per il pubblico giapponese, e formativa per i giovani animatori -, hanno curato, attraverso lo Studio Ghibli, una nuova edizione per il pubblico del paese del Sol Levante.

La Regina delle nevi (1957)

Si tratta di opere molto sottovalutate e semi-sconosciute in Italia, come nel caso de 
La Regina delle nevi (1957), la quale, per merito dello Studio Ghibli, oltre all'edizione in dvd ha goduto anche di una nuova distribuzione nelle sale nipponiche, nonché di un'apposita e molto curata sezione del sito web del Museo Ghibli. Tratto dalla fiaba di Hans Christian Andersen e diretto da Lev Atamanov, questo film ha avuto almeno due edizioni in lingua italiana: la prima come lungometraggio autonomo, mentre la seconda come "triplice episodio" (in pratica, il film è stato spezzato in tre puntate) della serie tv "Storie della mia infanzia". Quest'opera ha anche influenzato Takahata per la realizzazione del suo primo film, Hols il principe del sole (aka "La grande avventura del piccolo principe Valiant", 1968), al quale prese parte anche Miyazaki come animatore di alcune delle scene principali. Per cogliere le analogie tra le due pellicole, basti confrontare il palazzo di ghiaccio della Regina con quello del malvagio stregone Grunwald presente nel film di Takahata.

La grande avventura del piccolo principe Valiant di Isao Takahata
Copertina dell'edizione box in pellicola Super 8 del film

L'altro film sovietico molto amato dai due cineasti nipponici è la pellicola The Humpbacked Horse (aka "The Magic Pony", titolo originale: "Konyok Gorbunok", 1947), basata su di un'opera dello scrittore Pyotr Yershov e diretta da Ivan Ivanov-Vanocol quale il sopra citato Norstein collaborò per alcune opere, come il cortometraggio The Seasons of the Year, del 1969. Questa pellicola, dotata di dialoghi sempre in rima, viene indicata in alcuni testi italiani come "Il cavallino gobbo" ed è stata successivamente rielaborata dal suo regista, allungandone la durata e redistribuendola nel 1975.

The Humpbacked Horse (1947)

L'edizione del 1975 è arrivata anche nel nostro paese, poiché risulta trasmessa, con il titolo "Il cavallino gobbo", da Raidue in data 8 dicembre 1981, accompagnata da un dettagliato articolo scritto da Carlo Bressan, pubblicato sul Radiocorriere TV n. 49 del dicembre 1981.

La presentazione dell'edizione 1975 del film Il cavallino gobbo di Ivan Ivanov-Vano
Dal Radiocorriere Tv n. 49, dicembre 1981

Tornando all'edizione del 1947 del film Il cavallino gobbo (visionabile a questo link doppiata in inglese), si aggiunge il fatto che essa sia stata molto amata anche dall'animatore Yasuo Otsuka, maestro e mentore di Takahata e Miyazaki, per i quali ha firmato la direzione delle animazioni dei loro primi lungometraggi da registi: Hols e Lupin III - Il Castello di Cagliostro (1979). Un altro importante estimatore giapponese della versione del 1947, è stato il fumettista e regista Osamu Tezuka, vero e proprio pilastro del fumetto e dell'animazione nipponica. Un esempio dell'influenza del film Il cavallino gobbo sulle opere di Tezuka, è dato dalla serie tv Blue Magic (1989-1990; titolo internazionale inglese: "Blue Blink"), l'ultimo lavoro dell'autore giapponese, scomparso durante la produzione della serie, il 9 febbraio 1989.

Parte del cast dei personaggi della serie tv Blue Magic di Osamu Tezuka

Oltre al cinema sovietico, lo Studio Ghibli si è occupato di recuperare anche un'opera dimenticata e sfortunata come Hoppity va in città (aka "Mister Bug va in città", "Il grillo parlante torna in città", 1941; titolo originale: "Mr. Bug Goes to Town"), il secondo lungometraggio - dagli esiti disastrosi al tempo della sua prima uscita in sala negli USA, avvenuta due giorni prima degli eventi di Pearl Harbor -, firmato da Max Fleischer, pioniere, insieme al fratello Dave, dell'animazione statunitense e autore di Betty Boop, Felix il gatto, e dei primi cartoon dedicati a Superman e a Braccio di Ferro/Popeye. Purtroppo, fu proprio il fallimento al botteghino di Hoppity a provocare la fine del prestigioso Studio Fleischer.

Hoppity va in città (1941),
dvd giapponese

L'ultima e importante opera da segnalare all'interno della Ghibli Museum Library, è il film francese Le Roi et L'Oiseau ("Il re e l'uccello", 1980, liberamente tratto da una fiaba di Andersen; inedito in Italia), scritto da Jacques Prévert - autore della sceneggiatura di Amanti Perduti (1945), il film di Marcel Carné, considerato uno dei vertici assoluti del cinema francese -, e diretto da Paul Grimault (1905-1994). Questo film rappresenta la seconda e più completa edizione del 
primo lungometraggio di Grimault, La pastorella e lo spazzacamino ("La Bergère et le Ramoneur"), liberamente ispirato a una fiaba di Andersen e uscito nel 1953 per volere del produttore André Sarrut, in aperto contrasto con il regista, il quale, nonostante tre costosi anni di lavorazione, non lo aveva ancora completato.

Le Roi et L'Oiseau (1980)

Anche se contro la volontà di Grimault, La pastorella e lo spazzacamino viene distribuito nelle sale cinematografiche di vari paesi del mondo - inclusa l'Italia, sebbene il film sia attualmente irreperibile -, giungendo perfino in Giappone, dove conquista un giovane Takahata, all'epoca studente di letteratura francese all'università di Tokyo, il quale, durante la serata dell'8/07/2008 tenutasi al cinema Katorza di Nantes, ha così descritto il suo legame con questa pellicola: "
È la prima versione del film, che ho scoperto durante la mia giovinezza, che mi ha trasmesso il desiderio di diventare un regista".

Anche Miyazaki è rimasto molto influenzato in gioventù da questo film e da altre opere di Grimault, come da lui stesso ammesso durante la sua conferenza stampa di "addio" alla regia di lungometraggi d'animazione, svoltasi a Tokyo il 6 settembre 2013.

Paul Grimault
(fonte)

Grimault, il quale fu ospite d'onore alla prima edizione (1985) del festival del cinema d'animazione di Hiroshima
, è un autore talmente amato da Takahata e Miyazaki, da spingere i due cineasti nipponici ad omaggiare il regista francese fornendo dei disegni tratti dalla lavorazione delle loro opere, ad una mostra dal titolo "Mondes et Merveilles du dessin animé: Grimault, Takahata, Miyazaki" ("Mondi e Meraviglie del disegno animato: Grimault, Takahata, Miyazaki"), allestita nella città francese Argenteuil dal febbraio al maggio 2009 in occasione del festival "Image par Image", che ha rappresentato in modo emblematico i legami esistenti tra questi tre grandi autori, accomunati dalla critica al militarismo e dalla grande qualità delle loro opere. A questo 
link è visionabile un servizio giornalistico, in francese, dedicato a quella mostra.

Osamu Tezuka e Paul Grimault
L'incontro avvenne al festival di Hiroshima del 1985
(fonte e info)

1985: locandina del festival del cinema d'animazione di Hiroshima
(fonte)

L'esposizione di opere di un artista francese unite a quelle di due dei più celebri registi
 nipponici, testimonia, insieme al grande lavoro di recupero e distribuzione di grandi classici e di film d'autore effettuato dallo Studio Ghibli in Giappone, quanto il cinema d'animazione possa essere importante nell'avvicinare culture e persone di paesi diversi, trasmettendo un forte, genuino e sempre necessario messaggio di unità e fratellanza ai popoli di tutto il mondo.

N.B. L'elenco completo e continuamente aggiornato dei film che compongono la "Ghibli Museum Library", è disponibile al seguente link: 

3 commenti:

  1. Io quando leggo i tuoi articoli imparo sempre un sacco di cose...però mi ci vuole una settimana:D
    Ma mi imepgno, eh^__^
    ciaooo, Ely (da facebook, in rete Liz)

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    Risposte
    1. Tranquilla Liz, leggili quando hai tempo e senza nessuna fretta. ;)
      Mi fa molto piacere che quello che scrivo ti faccia scoprire sempre cose nuove, ne sono molto felice! ^__^
      Ciaooo!!! :)

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  2. Mi permetto di aggiungere che "Konyok Gorbunok" è stato fonte di ispirazione anche per Osamu Tezuka, che ha voluto omaggiarlo (anche nel design del protagonista) nel suo ultimo anime "Blue Blink", purtroppo morendo prima di poterlo vedere completato.

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