Il 23 novembre 2013 è uscito, nei cinema giapponesi, Kaguya-hime no Monogatari (lett. "La storia della principessa Kaguya") il nuovo e forse ultimo film del regista Isao Takahata (classe 1935), storico autore dello Studio Ghibli che, purtroppo, è da sempre molto sottovalutato in Italia, dove si confondono spesso le opere da lui dirette con quelle del suo celebre collega Hayao Miyazaki, e dove non si conosce l'importanza rivoluzionaria che questo regista ha avuto all'interno dell'animazione giapponese.
Hols, il principe del sole |
Takahata, dopo aver conseguito una laurea in letteratura francese all'università di Tokyo ed essersi appassionato al cinema d'animazione grazie alla visione del film francese La pastorella e lo spazzacamino (1953, scritto da Jacques Prévert e diretto da Paul Grimault), entra a far parte della Toei nel 1959, lavorando come assistente alla regia di film e serie tv d'animazione. In questo periodo, Takahata è molto attivo anche come membro del sindacato dei lavoratori del settore dell'animazione, all'interno del quale stringe amicizia con l'animatore Yasuo Otsuka. Insieme a Otsuka, ad alcuni dei più grandi animatori della Toei, come Yasuji Mori e Yoichi Kotabe, e ad un ventiquatrenne da poco assunto dall'azienda, Hayao Miyazaki, nel 1965 Takahata inizia a lavorare al lungometraggio con cui, dopo tre anni di produzione, esordisce come regista di film d'animazione: La grande avventura di Hols, il principe del sole (1968, in Italia distribuito col titolo "La grande avventura del piccolo principe Valiant"; all'estero, invece, il nome "Hols" viene a volte indicato come "Horus").
Hols |
In questa pellicola, Takahata, in collaborazione con lo sceneggiatore Kazuo Fukazawa, inserisce volontariamente dei contenuti sociali e politici di sinistra, mirando a realizzare per la prima volta in Giappone, un film d'animazione di genere fantastico che si rivolge non più ai bambini, ma principalmente agli studenti universitari e agli adulti. Hols viene però ostacolato dai dirigenti della Toei, che lo distribuiscono per pochi giorni nelle sale, promuovendolo come se fosse un tradizionale film per bambini, snaturandone l'essenza e provocandone il fallimento al botteghino, che segna negativamente la carriera di regista cinematografico di Takahata, il cui secondo lungometraggio (Goshu il violoncellista) verrà distribuito, dopo una lunga lavorazione atta a contenerne i costi, solo nel 1982, in seguito alla distribuzione, l'anno precedente, del terzo film del regista: Jarinko Chie (lett. "Chie la monella", 1981, inedito).
Copertina del Roman Album n. 60 (1984), interamente dedicato a Hols |
Tuttavia Hols - sul quale Takahata scrive un saggio nel 1983, Horusu no Eizouhyougen [lett. "Il linguaggio visivo di Hols"], edito da Tokuma Shoten, per spiegarne l'importanza e i suoi intenti autoriali -, riesce a scuotere alcuni dei suoi spettatori, come il produttore Toshio Suzuki, storico collaboratore e produttore della coppia Miyazaki/Takahata, insieme ai quali contribuisce alla creazione dello Studio Ghibli. Nel documentario francese Ghibli et le mystère Miyazaki (aka "The Temple of the Thousand Dreams - Miyazaki and Studio Ghibli", 2004) di Yves Montmayeur, Suzuki parla così di Hols e dell'effetto che ebbe su di lui:
La nostra generazione era fortemente in sintonia con il movimento studentesco [di contestazione], che in quel periodo [anni '60] era furioso. Noi non potevamo non essere coinvolti nella politica. All'interno di questo contesto, i due artisti, Miyazaki e Takahata, hanno prodotto un'animazione per bambini con un fine politico. È stato qualcosa di completamente sbalorditivo per me. Mi ha fatto anche comprendere il potenziale dei film d'animazione. (...) Hols, il film realizzato da Takahata e Miyazaki, possedeva una filosofia implicita secondo la quale un individuo può vivere una vita ricca anche in povertà, e la convinzione che se uniti, i più deboli possono compiere qualcosa di importante. (...) Più di tutto, il film faceva velatamente riferimento alla guerra in Vietnam, che allora era in corso. Ciò mi colpì immediatamente. [Fino a quel momento] avevo sempre creduto che i film d'animazione fossero per bambini. Tramite un medium per bambini, loro riuscirono a creare un film per adulti.
Hilda, figura chiave in Hols |
Tornando a Takahata, egli, lavorando come regista a diverse serie tv negli anni '70 (la prima serie di Lupin III, Heidi, Marco, Anna dai capelli rossi) e proseguendo la sua collaborazione con Miyazaki sceneggiando e dirigendo alcuni episodi di Conan il ragazzo del futuro (1978; serie in cui, fin dalla prima puntata, si avverte l'influenza di Hols), decide di rivolgere la sua attività di regista cinematografico verso storie ambientate nella società giapponese, in modo da far scoprire o riscoprire al fin troppo esterofilo pubblico nipponico, vari aspetti della storia, della letteratura, della società e della quotidianità del Giappone, solitamente trascurati dalle opere animate dirette e prodotte dai suoi connazionali. Nascono così film come:
Goshu il violoncellista (1975-1982): adattamento di un racconto di Kenji Miyazawa, che ha luogo nel Giappone dei primi anni '30;
Una tomba per le lucciole |
Only Yesterday (titolo internazionale di "Omohide Poro Poro", titolo italiano: "Pioggia di ricordi", 1991): questo film, basato su un manga di Hotaru Okamoto e Yuko Tone, rievoca il Giappone degli anni '60;
Only Yesterday |
Pom Poko (1994): una storia fantasy originale di Takahata, in cui si allude agli scontri tra contadini e forze dell'ordine, avvenuti per la costruzione dell'aeroporto di Narita, nella seconda metà degli anni '60;
My Neighbors the Yamadas (titolo internazionale di "Hohokekyo tonari no Yamada-kun", titolo italiano: "I miei vicini Yamada", 1999): tratto da un manga umoristico di Hisaichi Ishii ed incentrato sui membri della famiglia Yamada. In questo film si sperimenta una struttura narrativa ad episodi, e una tecnica di disegno e di animazione che anticipa quella di Kaguya-hime;
Dopo 10 anni dalla sua ultima regia e a 14 anni di distanza dall'ultimo lungometraggio, Takahata è finalmente tornato al cinema con il film dedicato a Kaguya, la principessa della Luna, ispirato al celebre racconto (primo esempio di "monogatari") Storia di un tagliabambù ("Taketori Monogatari", edito in Italia da Marsilio), opera di un autore anonimo che risale al X secolo d. C., che è considerata il più antico esempio di narrativa giapponese (si tratta dell'adattamento letterario di una storia della tradizione orale) e che è citata anche da Murasaki Shikibu in Storia di Genji, romanzo fondamentale all'interno della letteratura nipponica, risalente all'XI secolo.
La Regina dei 1000 anni |
Storia di un tagliabambù (già oggetto di citazione da parte di Takahata in My Neighbours the Yamadas) ha già ispirato più o meno direttamente, nel corso degli anni, varie opere fumettistiche e animate, come il manga La Regina dei 1000 anni di Leiji Matsumoto (da cui vennero tratti una serie tv e un lungometraggio animato), il secondo film di Sailor Moon (Il Cristallo del Cuore, 1994) e di Inuyasha (Inuyasha - Il castello al di là dello specchio, 2002), nonché, indirettamente, tutte quelle opere con protagonista una ragazzina proveniente da un altro mondo, dotata di poteri magici, che vive sulla Terra come se fosse una normale terrestre, spesso nascondendo a tutti e a volte anche ai propri genitori adottivi, la sua vera identità (ad es. la serie tv Il magico mondo di Gigì/Benvenuta Gigì del 1983, la quale attinge anche all'antico racconto di Momotaro, dotato di molti punti in comune con Storia di un tagliabambù), o che, in certi casi, può essere essa stessa ignara della sua vera identità (vedasi Maria in Ufo Robot Goldrake, cresciuta da un anziano individuo, credendolo suo nonno e ritenendo di essere una normale terrestre).
Kaguya in My Neighbors Yamada |
Da Kaguya-Hime |
Per questo suo adattamento cinematografico della durata di oltre 2 ore (137 minuti) e costato circa 5 miliardi di yen (cifra mai raggiunta finora da un film giapponese, animato o dal vivo) spesi durante 8 anni di lavorazione, Takahata concentra la sua attenzione sulla figura di Kaguya (il cui nome completo, nel racconto, è "Nayotake no Kaguyahime", lett. "la principessa splendente del flessibile bambù"), rendendolo esplicito con la frase di lancio del film ("il crimine e la punizione di una principessa") e con la scelta di chiamare la pellicola con il titolo alternativo con cui Storia di un tagliabambù è noto in Giappone, cioè "Storia della principessa Kaguya". In questo modo il regista opera anche una scelta coerente con il suo cinema, dove fin dai tempi di Hilda in Hols, i personaggi femminili hanno sempre avuto un'accurata e innovativa importanza. Nell'anteprima di circa 6 minuti del film, si può assistere al ritrovamento di Kaguya all'interno di una canna di bambù, alla sua improvvisa e progressiva crescita assistita da una coppia di anziani, e alla sua graduale scoperta della natura e degli animali del nostro pianeta, entusiasmandosi per la vista delle foglie che si staccano dai rami di un albero di ciliegio, fino al momento in cui la vicenda inizia a incupirsi, mostrando una sofferta corsa notturna di Kaguya, illuminata dalla luna piena.
L'uomo che piantava gli alberi, dvd giapponese |
La grande attenzione verso i sentimenti di Kaguya e soprattutto verso l'animazione degli alberi e degli animali che traspare dalle prime immagini diffuse del film, rivelano quello che è stato per Takahata, uno dei punti di riferimento per questa sua nuova pellicola: le opere animate del canadese Frédéric Back ("scoperto" da Takahata con la visione, nel 1982 a Los Angeles, del cortometraggio Crac! [1981]), regista di L'uomo che piantava gli alberi (1987), opera molto amata dal regista nipponico, al punto da scrivere su di essa un saggio nel 1991 ('Ki wo Ueta Otoko' wo Yomu, lett. "Leggendo L'uomo che piantava gli alberi", edito da Tokuma Shoten), e di curarne anche la traduzione e il doppiaggio in giapponese, nonché la pubblicazione in dvd per mezzo dello Studio Ghibli. Riguardo all'influenza di Back su Kaguya-Hime, Takahata (il quale si era già ispirato all'artista canadese per Pom Poko), ha dichiarato di aver adottato una tecnica di disegno e di animazione simili alla sua, per aprire "la porta a nuove forme di espressione nell'ambito dell'intrattenimento nell'animazione commerciale", aggiungendo che spera di tutto cuore che Kaguya-Hime possa essere visto da Back, che lo ha influenzato in molti modi e che gode di tutta la sua ammirazione.
Immagini da Kaguya-Hime |
Kaguya-Hime |
Nel corso di un'altra intervista promozionale del film, Takahata ha invece anticipato alcuni aspetti della sua nuova pellicola, spiegando come la Luna in Kaguya-Hime rappresenti un mondo troppo perfetto per la principessa, la quale preferisce vivere sulla Terra, trovandola più attraente poiché dotata di imperfezioni e poiché piena di vita e di colori. Tutto ciò aiuta a rendere più comprensibile anche una dichiarazione di Toshio Suzuki sulla sceneggiatura del film, in cui l'ha paragonata ad una sorta di versione di Heidi ambientata nell'antico Giappone. Al contrasto tra la vita sulle Alpi e quella in città descritto in Heidi, dovrebbe quindi corrispondere quello tra la Terra e la Luna in Kaguya-Hime, film in cui l'immagine della principessa sdraiata da sola sulla neve, sembra alludere ad una celebre inquadratura di Hilda in Hols.
Da Kaguya-Hime |
Con questi riferimenti a Heidi e Hols si ha davvero l'impressione che Kaguya-Hime possa rappresentare non solo la degna conclusione della carriera di Takahata, ma anche l'opera che porta a termine una lunga fase dell'animazione nipponica, iniziata negli anni '60 in Giappone (nel 1978 in Italia, con l'arrivo sui nostri schermi di Heidi), ed ora giunta ad un capolinea che potrebbe rappresentare, come auspicato da Takahata, anche il punto di partenza di un nuovo modo di concepire l'animazione.
P.S. Su Isao Takahata, in Italia, è stato pubblicato il volume The Art of Emotion - Il cinema d'animazione di Isao Takahata, di Mario A. Rumor, edito da Guaraldi nel 2007.
Sorprendente! Cerco il trailer dell'inizio deve essere bellisimo, vista la tua descrizione.
RispondiEliminaSecondo te e' rimasto fedele alla versione originale del testo...!?!
Non so dirti quanto sia rimasto fedele all'opera originale, anche perché esistono varie versioni di quell'opera. E' un caso simile a quello delle fiabe classiche europee (Cappuccetto Rosso, Biancaneve, Cenerentola), delle quali esistono varie versioni.
EliminaMi piace da morire!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaOttimo!!!! ^^
EliminaL'ho visto al cinema e l'ho trovato meraviglioso!
RispondiEliminaComunque è stato davvero interessante leggere il tuo post, così ricco di curiosità!
Adesso mi è venuta voglia di cercare gli altri titoli di Takahata che non ho ancora visto :D
Il film l'ho visto al cinema e l'ho trovato meraviglioso *__*
RispondiEliminaTra l'altro ho trovato molto interessante questo post, pieno di curiosità che non conoscevo. Mi ha fatto venire voglia di cercare gli altri film di Takahata che non ho visto (ossia praticamente tutti tranne questo e Una tomba per le lucciole) :D
Il film è piaciuto molto anche a me!! ^^
RispondiEliminaTi ringrazio per i complimenti a questo articolo! Mi fa molto piacere essere riuscito a farti scoprire cose che non conoscevi e a invogliarti a vedere le altre opere di Takahata. Buona visione con i suoi film!! :)
Ottimo film. Un peccato, purtroppo, che l'anime sia ancora poco conosciuto in Italia. Ho scritto qualcosa di questa pellicola su un post. Te lo linko, magari ne parliamo. Mi farebbe piacere, visto che sei molto documentato sull'argomento.
RispondiEliminahttps://movieforanime.blogspot.it/2017/08/ultimo-film-takahata-principessa-splendente.html