domenica 27 luglio 2014

Lady Oscar, il film di Jacques Demy e... Lucio Fulci!!



A volte le vie del cinema sono imprevedibili e tortuose, ma comunque ricche di spunti interessanti. È questo il caso di Catriona MacColl, l'attrice inglese (nota per la sua partecipazione ad alcuni horror di Lucio Fulci) che interpretò Oscar François de Jarjayes nel film Lady Oscar (1979) di Jacques Demy, basato sul manga Le rose di Versailles ("Berusaiyu no Bara", 1972/1973, titolo internazionale "The Rose of Versailles") di Riyoko Ikeda, da cui poi venne tratta la serie animata (1979/1980) a cui si deve il successo del personaggio in Europa.


È la stessa Catriona MacColl intervistata da Manlio Gomarasca per la rivista Nocturno Cinema (n. 109, settembre 2011), a raccontare alcuni aneddoti sulla preparazione del film di Demy e su come ne venne a conoscenza:
All'epoca mi parlarono di questo manga di grande successo. Ottenere quella parte fu un vero e proprio miracolo perché Jacques aveva cercato una ragazza adatta a quel ruolo per tantissimo tempo. Era persino andato in America con il produttore giapponese che doveva essere d'accordo per contratto. Ma non c'era verso, Lady Oscar non saltava fuori. A quanto pare fu George Cukor a dire a Jacques che stava facendo un errore, perché avrebbe dovuto fare il film con una ragazza inglese, dall'accento inglese, perché pensava potesse essere molto più credibile e autentica. (...) Il film lo si girava in inglese e George pensava che un accento del vecchio mondo avrebbe reso il tutto più credibile. (cfr. pag. 64).
Nonostante la vicenda fosse ambientata in Francia e Oscar fosse un personaggio francese, si optò quindi per la scelta di un'attrice inglese per la protagonista, seguendo le indicazioni di Cukor, importante regista statunitense che finì anch'esso, involontariamente, col realizzare un film su un soggetto da cui poi venne tratta una serie animata giapponese. Si tratta del suo lungometraggio Il giardino della felicità (The Blue Bird, 1976, coproduzione tra USA e URSS), basato sullo spettacolo teatrale L'uccellino azzurro (L'Oiseau Bleu) ideato dal commediografo belga Maurice Maeterlinck e portato al successo in Unione Sovietica. Dallo spettacolo teatrale vennero tratti, prima dell'opera di Cukor, altri 4 film: due all'epoca del muto (nel 1910 e nel 1918), uno interpretato da Shirley Temple (Alla ricerca della felicità, diretto da Walter Lang nel 1940) e un lungometraggio d'animazione sovietico (1970). In seguito al film di Cukor, in Giappone, venne realizzata la serie animata L'uccellino azzurro (1980), diretta da Hiroshi Sasagawa (regista di Kyashan, Il fantastico mondo di Paul, Yattaman e Ransie la strega) e con il character design dei personaggi curato da Leiji Matsumoto, fumettista autore di Capitan Harlock e Galaxy Express 999. Curiosamente sia a Il giardino della felicità, sia al film su Lady Oscar, prende parte l'attrice Patsy Kensit (nata nel 1968), interprete di Myltyl nel film di Cukor e della piccola Oscar in quello di Demy.

Locandina inglese del film Il giardino della felicità (1976)
(fonte)

Tornando alla pellicola diretta dal regista francese, la MacColl, nella sopracitata intervista, prosegue parlando del protrarsi delle ricerche di Demy dell'interprete di Oscar:
Jacques tornò a Londra per continuare a fare provini, ma non c'era verso di trovare un'attrice che andasse bene alla produzione giapponese. Così torno a Parigi e telefonò a uno dei suoi migliori amici, Bernard Toublanc-Michel, una persona molto gentile, un regista televisivo col quale stavo lavorando. Jacques si lamentava che le cose andavano per le lunghe ed era disperato perché in tre settimane doveva preparare un trailer da mostrare durante le proiezioni in Giappone di Guerre Stellari [1977, di George Lucas]. Era tutto pianificato ma gli mancava l'attrice. Così il regista con cui stavo lavorando gli disse: "L'attrice che stai cercando è proprio qui, seduta davanti a me!". (cfr. pag. 64).
Catriona MacColl/Oscar (fonte)

Grazie a quella circostanza fortuita, la MacColl andò a fare due colloqui da Demy, il quale la apprezzò molto e insistette con il produttore giapponese perché fosse lei a interpretare Oscar nel film. Le esigenze della produzione nipponica per la scelta dell'attrice - per il ruolo di Oscar venne presa in considerazione anche Jane Birkin, a lungo legata al cantante Serge Gainsbourg con cui interpretò lo scandaloso brano Je t'aime... moi non plus (1969) e dal quale ebbe una figlia, Charlotte, futura protagonista dei film Antichrist (2009) e Nymphomaniac (2013) di Lars Von Trier -, 
e i giorni delle riprese del trailer, vengono così ricordati dalla MacColl:
I giapponesi non volevano nessuno che avesse una fisicità o un background che non potesse fondersi con quello di Lady Oscar. Anzi, un'attrice senza nome avrebbe potuto dare la giusta rilevanza al personaggio. Per di più, io non avevo un passato turbolento come quello della Birkin con Gainsbourg e quindi non avrei creato scandalo interpretando un personaggio così puro e virginale come quello di Oscar. 
Jane Birkin (fonte)
Per me fu un ciclone: mi sono ritrovata a girare il trailer il pomeriggio dopo la mia seconda audizione senza neanche aver letto il copione. Il giapponese disse: "Ok, sei tu!" e mi fece firmare subito il contratto. Mi ritrovai subito in sella a un cavallo e con una spada in mano. Ero stata a cavallo molti anni prima e di sicuro non avevo mai maneggiato una spada, così il maestro d'armi mi insegnò con molta pazienza quello che avrei dovuto fare. Fortunatamente il mio passato da ballerina mi ha aiutato parecchio e ho interpretato quel trailer come una coreografia. Da lì è iniziata un'incredibile avventura. Le riprese sono durate undici settimane e prima mi preparai moltissimo seguendo altri corsi di dizione. Andai anche in Spagna con una troupe di giapponesi per girare una specie di show da passare alla tv giapponese la notte di Capodanno. Finite le riprese mi trovai a fare un enorme tour promozionale con Jacques in Giappone. Mai nella mia vita mi è capitata un'esperienza simile: avevo nove bodyguard! (...) E avevo bisogno di loro, perché c'erano talmente tanti di quei fan di Lady Oscar che poteva diventare pericoloso... La première fu incredibile: tutto il cinema era coperto di rose! (cfr. pag. 64).
Poster internazionale inglese del film
(fonte)

Malgrado l'investimento promozionale dei giapponesi sul film (a questo
link, è possibile leggere un articolo sul pressbook nipponico della pellicola), non tutto andò per il verso giusto, soprattutto nel nostro continente:
Il problema fu che Lady Oscar non ebbe una vera e propria distribuzione in Europa. Fu una storia pazzesca. Agnès Varda, la moglie di Jacques, che sul set faceva la produttrice esecutiva, mi spiegò, molto tempo dopo, che il produttore giapponese chiedeva talmente tanti soldi per dare il film in distribuzione che nessuno lo comprò. Non c'era un nome nel cast così importante che giustificasse la spesa, e anche Jacques Demy, pur essendo un regista molto conosciuto, all'epoca non faceva incassi così stratosferici nelle sale. Sono entrata in crisi e a un certo punto ho pure pensato che forse era un bene che il film non fosse mai stato distribuito all'epoca perché magari la critica lo avrebbe massacrato e sarebbe stato un flop al botteghino. Erano gli anni di Apocalypse Now [1979, di Francis Ford Coppola] e Guerre Stellari, due tipi di film molto diversi dal nostro che avrebbero influenzato tutta la cinematografia moderna... Forse è stata una benedizione che nessuno avesse visto Lady Oscar, perché, nonostante non mi venissero offerti più ruoli da protagonista in Francia, i registi che incontravo erano comunque molto incuriositi da me: "Tu sei l'attrice che ha interpretato il ruolo principale nel film di Jacques Demy che nessuno ha visto...". So che in Italia fu distribuito in televisione perché il cartone animato aveva ottenuto un successo incredibile. Per me Lady Oscar oggi rappresenta un punto importante della mia carriera perché adesso ci sono tanti fan che mi contattano per quel film. Penso sia possibile apprezzarlo più ora che in passato (cfr. pag. 65-66).
Pubblicità nipponica
(fonte)

In seguito, la MacColl prese parte come attrice principale alla cosiddetta "
trilogia della morte" (composta dai film Paura nella città dei morti viventi [1980], ...E tu vivrai nel terrore! L'aldilà [1981] e Quella villa accanto al cimitero [1981]) di Lucio Fulci, mentre Demy ebbe nuovamente a che fare con il mondo dei personaggi legati all'animazione con il film La table tournante (1988), da lui co-diretto insieme a Paul Grimault, animatore francese molto amato da Isao Takahata e Hayao Miyazaki.

Catriona MacColl (a destra) accanto a Lucio Fulci (al centro)
Foto di scena del film L'aldilà (1981)
(fonte)

La partecipazione della MacColl a quei film non è l'unico legame di Lady Oscar con l'horror italiano, poiché anche Cinzia De Carolis (doppiatrice di Oscar nella serie tv e, in seguito, della MacColl nel film diretto da Demy) prese parte a diversi lungometraggi appartenenti a quel genere, come Il gatto a nove code (1971) di Dario Argento (la De Carolis qui interpreta la bambina che viene rapita), La notte dei diavoli (1972) di Giorgio Ferroni e Apocalypse Domani (1980, qui la De Carolis è accreditata con lo pseudonimo di Cindy Hamilton) di Antonio Margheriti.



Per quello che invece riguarda Oscar, il titolo del film venne utilizzato per l'edizione italiana della serie animata (in originale chiamata come il manga della Ikeda) diretta da Tadao Nagahama e Osamu Dezaki, che in Italia arrivò nel 1982 dopo un esito di ascolti disastroso in madrepatria, dove la serie venne anche criticata dalle appassionate del manga per via delle differenze esistenti rispetto alla storia originale narrata nel fumetto: ad esempio in esso il primo rapporto sessuale tra Oscar e Andrè ha luogo in un letto, mentre nella serie animata in un bosco. Tuttavia sarà proprio la serie tv a decretare il successo del personaggio in Europa, dove è tuttora molto più amata e nota del fumetto originale.

4 commenti:

  1. Articolo molto interessante e ben fatto su un film che tutti gli appassionati di Lady Oscar dovrebbero vedere (e poi cestinare!) :) !
    Nei commenti ad un mio post su Lady Oscar un amico ha messo un link su un raro opuscolo in giapponese proprio sul film. Forse ti può interessare

    http://agreeneyedgeisha.wordpress.com/2014/06/29/versailles-no-baka/#comments

    saluti!
    Murasaki

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    Risposte
    1. Ciao Murasaki, grazie per aver apprezzato l'articolo e per la segnalazione del link che ti avevano postato. In pratica si tratta dello stesso articolo del blog Imago Recensio, a cui ho fatto riferimento (e inserito il link) nel testo, quando accenno al pressbook nipponico del film! ;)
      Molto carino e interessante l'articolo del tuo blog dedicato a Oscar!! ;)

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  2. Ma davvero esiste un film di Lady Oscar? Mi hai acceso una gran curiosità ora!:) Grazie dello spunto, ora dovrò affidarmi ad una lunga ricerca tra mediateche e videoteche o hai qualche suggerimento?

    Thanks
    V.

    enjoyitornot.blogspot.it | Facebook

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    Risposte
    1. Prego!! :) Il film è acquistabile presso il sito della Yamato Video, che è l'azienda che lo ha pubblicato in dvd:

      http://www.yamatovideo.com/catalogo_int.asp?idVolume=2948&prosUscite=0

      Ogni tanto viene anche trasmesso sul canale satellitare "Man-Ga!" (149).

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