Ale Montosi Blog
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mercoledì 10 aprile 2024
giovedì 23 novembre 2023
50 anni di "Belladonna" (1973), film cult femminista dell'animazione giapponese: Il testo di presentazione scritto dal regista Eiichi Yamamoto
Nel 2023 ricorrono i 50 anni del film d'animazione giapponese Belladonna (1973, titolo originale: "Kanashimi no Belladonna", titolo internazionale inglese: "Belladonna of Sadness") di Eiichi Yamamoto (scomparso nel 2021), divenuto nel corso del tempo un vero e proprio cult internazionale per via della sua estetica unica e dei suoi contenuti riconducibili al femminismo, infatti il film è stato definito in un articolo inglese ("Off the Radar: 'Belladonna of Sadness' paints a vivid feminist nightmare in watercolor", di Mick Gaw) pubblicato sul Washington Square News nel 2022, come "la storia delle donne sotto il controllo del feudalesimo e delle barbariche istituzioni patriarcali" e, in una didascalia dell'articolo, come un "ritratto della violenza feudale e patriarcale contro le donne", riscuotendo anche l'interessamento del sito web inglese Anime Feminist, che ha dedicato al film un lungo approfondimento firmato da Carmen Antreasian ("Reconsidering Belladonna of Sadness: Still powerful after 50 years"), dove il film è collocato storicamente all'interno della seconda ondata del femminismo (chiamato "uman ribu" in Giappone), associandolo alla scrittrice e attivista nipponica Mitsu Tanaka (nata nel 1943), autrice di due manifesti politico-femministi, uno dei quali ("Liberation from the Toilet") legato al gruppo "Tatakau Onnatachi" ("Fighting Women Group") nel 1970.
A quanto già scritto in questo blog sull'origine di Belladonna e sul suo arrivo in Italia a partire dal 1975 (uscì vietato ai minori di 18 anni, in lingua originale sottotitolata in italiano, nell'anno del "Massacro del Circeo"), si aggiunge ora il testo di presentazione del film scritto appositamente da Eiichi Yamamoto per una brochure in lingua inglese e francese della pellicola, utile per approfondirne la conoscenza e le sue particolarità tecniche/estetiche.
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sabato 8 luglio 2023
1980: Quando Dario Argento parlò della scomparsa di Mario Bava e Alfred Hitchcock
Quando, nel 1980, i registi Mario Bava e Alfred Hitchcock scomparvero a un paio di giorni di distanza l'uno dall'altro (il primo il 27 aprile, mentre il secondo due giorni dopo, il 29 aprile), furono entrambi ricordati in un importante articolo firmato da Dario Argento, che fu pubblicato sul quotidiano La Stampa il primo maggio 1980.
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lunedì 5 giugno 2023
"La volpe con nove code" - La traduzione inglese dei titoli di testa del film nell'edizione USA ("The Fox With Nine Tails")
Prosegue l'approfondimento dedicato al film La volpe con nove code (1968, titolo originale: 九尾の狐と飛丸, titolo internazionale inglese: "The Fox With Nine Tails") di Shinichi Yagi, rivolgendo l'attenzione alle informazioni ricavabili dai titoli di testa della pellicola nell'edizione in lingua originale giapponese sottotitolata in inglese conservata presso il Berkeley Art Museum and Pacific Film Archive (BAMPFA) dell'Università della California (USA).
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sabato 20 maggio 2023
"La volpe con nove code" (1968) di Shinichi Yagi - Il ritorno del "film fantasma" del Cinema d'animazione giapponese
Dai tempi della sua prima e forse unica trasmissione televisiva italiana in bianco e nero avvenuta nel febbraio 1972, il film d'animazione giapponese La volpe con nove code (1968, titolo originale: 九尾の狐と飛丸, titolo internazionale inglese: "The Fox With Nine Tails") di Shinichi Yagi è rimasto impresso nella mente dei suoi spettatori per via di quel suo triste e drammatico finale, ambientato in una notte di neve, quando Tobimaru, il protagonista maschile, è alla ricerca di Tamamo, la donna attorno alla quale ruota tutto il film.
Oggi, a distanza di oltre 50 anni, è finalmente giunto il momento di riportare alla luce questo film, per farlo conoscere, in modo da iniziare a dargli quel giusto riconoscimento di grande rilevanza culturale che attende di poter ricevere dal momento della sua tormentata produzione e limitata distribuzione cinematografica in Giappone, dove col tempo si è guadagnato l'appellativo di "film fantasma".
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venerdì 13 gennaio 2023
Zambot 3 e il 1977 - Il terzo volume della collana "The Past" pubblicata da Past Publishing
È disponibile per la vendita il terzo volume della collana "The Past", pubblicata dalla casa editrice milanese Past Publishing, in questo caso dedicato interamente all'anno 1977, raccontandolo attraverso 12 brevi saggi dedicati a un gruppo di produzioni cinematografiche, musicali, televisive, d'animazione, tecnologiche e videoludiche che lo hanno contraddistinto. Tra gli autori coinvolti nella realizzazione del volume ci sono anch'io, con il saggio breve Zambot 3: Il samurai robotico che parlò della guerra ai bambini giapponesi.
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domenica 29 maggio 2022
"La Strada" per la "Nuova Carne". David Cronenberg e l'Italia - Da Fellini e Barbara Steele all'arrivo del film "Il demone sotto la pelle" nel 1977
In occasione della partecipazione di David Cronenberg al Festival di Cannes 2022 con il suo nuovo film, Crimes of the Future, che segna il ritorno del regista canadese alle tematiche horror che hanno contraddistinto la parte più celebre della sua carriera cinematografica, si propone un approfondimento sul rapporto tra Cronenberg e l'Italia, dal suo incontro con La strada (1954) di Federico Fellini all'arrivo in Italia, nel 1977, del film cronenberghiano Il demone sotto la pelle (1975, titolo internazionale inglese: "Shivers"), nel cui cast è presente l'attrice britannica Barbara Steele, volto iconico a livello internazionale del cinema horror gotico italiano degli anni '60, firmato da registi come Mario Bava (La maschera del demonio), Riccardo Freda (L'orribile segreto del dottor Hichcock, Lo spettro), e Antonio Margheriti (Danza Macabra, I lunghi capelli della morte).
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giovedì 12 maggio 2022
Christiane F. - La "génération perdue" du Bahnhof Zoo: Entretien avec la réalisateur Claire Laborey
Interview avec Claire Laborey, scénariste et réalisateur du documentaire Moi, Christiane F., 13 ans, droguée, prostituée... - Une génération perdue (2021, aka "Wir Kinder vom Bahnhof Zoo - Lost Generation", "Christiane F. - Una generazione tossica", "Zoo Station: The Story of Christiane F."), produit par ARTE France et Squawk.
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Christiane F. - La "generazione perduta" dello Zoo di Berlino: Intervista con la regista Claire Laborey
Intervista con Claire Laborey, sceneggiatrice e regista del documentario Christiane F. - Una generazione tossica (2021, titolo originale francese: "Moi, Christiane F., 13 ans, droguée, prostituée... - Une génération perdue", aka "Wir Kinder vom Bahnhof Zoo - Lost Generation", "Zoo Station: The Story of Christiane F."), prodotto da ARTE France e Squawk.
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Christiane F. e Toni Morrison - Dai documentari di Claire Laborey, la forza dei libri nel raccontare in profondità popoli e società
"Un volto tormenta la Germania Ovest alla fine degli anni '70. Uno sguardo allerta un intero Paese: la sua gioventù è alla deriva. Christiane F. vive a Berlino Ovest, al tempo circondata dal muro. Ha 13 anni, si droga e si prostituisce per pagarsi le dosi di eroina. (...) L'onda d'urto è immediata. I tossicomani non saranno mai più visti nello stesso modo".
È questo il coinvolgente incipit del documentario Christiane F. - Una generazione tossica (2021, titolo originale francese: "Moi, Christiane F., 13 ans, droguée, prostituée... - Une génération perdue"), scritto e diretto da Claire Laborey, in precedenza già autrice di Toni Morrison e i fantasmi dell'America (2020, aka "Toni Morrison: scrittrice attivista", trasmesso in Italia da Sky Arte, reperibile anche su Now Tv a questo link), due documentari che, per via del loro approccio antropologico, offrono allo spettatore uno sguardo in profondità sulla società tedesca della fine degli anni '70 e su quella statunitense, quest'ultima raccontata dal punto di vista della comunità afroamericana, scesa in strada, insieme ad altre persone, per protestare contro la morte di George Floyd nel 2020.
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